Quest’anno, per la prima volta, l’OMS ha lanciato l’allarme perché la spesa sanitaria italiana rischia di scendere sotto la soglia del 6,5% del PIL.
Questo il degno di risultato di 10 anni di tagli che hanno diminuito i posti letto, invecchiato il personale e precarizzato quello nuovo. Intanto molte delle risorse che restano finiscono nel buco nero di appalti ed esternalizzazioni che aggirano di diritti di chi lavora e peggiorano ulteriormente il servizio.
Sono gli effetti di questo sistema perverso ciò che Luigi, Sandro e Peppe hanno denunciato nel caso dell’ospedale per cui lavorano, il Policlinico Umberto I. Risultato?
Oggi due di loro sono sotto PROCEDIMENTO DISCIPLINARE e un altro lo sarà l’11 Aprile. Noi oggi siamo con loro, insieme a tanti lavoratori e lavoratrici della sanità (e non solo), a difendere la libertà di espressione dei lavoratori e così il servizio pubblico nel suo complesso.