Stamani si è tenuta la Conferenza dei Servizi in Regione riguardo la discarica sul Monte la Poggia al Limoncino. Quello che è emersa è la complicità del Partito Democratico alla continuazione dei conferimenti in discarica.
La Regione a guida PD non ha ritenuto di dover sospendere la deroga che dura da ormai 3 anni rispetto alle autorizzazioni scadute nel 2019. Si è presa l’impegno a valutare nuovamente la Valutazione di Impatto Ambientale e l’Autorizzazione di Impatto Ambientale su sollecitazione dell’amministrazione.
Sembra il solito gioco del PD buono e PD cattivo tra Livorno e Firenze, ma forse stavolta è da considerare anche un segnale politico e cioè il profondo scollamento tra questa Giunta e il Partito Democratico, dove se da un lato è un “gioco” che non regge questo scaricabarile di far vedere che Salvetti “ci ha provato”, allo stesso tempo risulta evidente che il PD livornese nel partito non ha nessuna considerazione e voce in capitolo.
Ancora meno il peso del consigliere regionale Gazzetti che si vantava di aver favorito la Conferenza dei Servizi che però sostanzialmente ha quasi dato ragione a chi vuol continuare a costruire una discarica in un parco naturale.
Risulta però fuori luogo che il Sindaco e il Questore continuino a lavarsi le mani di questa disputa, anzi pare si siano detti che da domani c’è il rischio di aumento di rischi per l’ordine pubblico, come se non fosse loro interesse risolvere questo problema.
Il tutto a fronte di una sentenza che parla chiaro e cioè quella del giudice Urgese, la numero 790 del 17 luglio 2013 che sancisce: “definitivamente pronunciando DICHIARA il diritto degli attori frontisti di regolamentare l’accesso e il transito su tale strada; INIBISCE ai mezzi delle società convenute di transitare su detta strada”.
Ecco, chi deve dunque far rispettare le sentenze? Perché il sindaco dopo anche alcuni episodi di violenza da parte dei titolari della discarica non applica l’articolo 54 del Tuel che al comma 4 gli dà i poteri di prendere provvedimenti urgenti per prevenire pericoli che minacciano la sicurezza urbana e a tutela dell’integrità fisica della popolazione?
Sempre nella sentenza si legge “Il transito deve essere inibito […] perché viola il diritto alla incolumità e alla integrità fisica degli abitanti frontisti”.
Insomma la legge non esiste, le sentenze vengono ignorate da questura e prefettura con un grave sgarbo di poteri istituzionali e nessuno fa sospendere tutto ciò in attesa di eventuale chiarimenti che Bellabarba se vuole può chiedere, ma al momento c’è una sentenza che lo Stato non fa rispettare e lascia subire atti di violenza e prepotenza ai cittadini che tutelano la salute e l’ambiente cittadino.
Da parte nostra continuiamo a opporci a questa discarica e saremo a fianco del Comitato nel proseguire tale lotta, perché anche oggi a dispetto della sentenza, un camion di Bellabarba ha raggiunto la discarica, in barba anche alle diffide ricevute.
Potere al Popolo Livorno