Da decenni il mondo del lavoro subisce tutti gli assalti delle politiche liberiste, italiane ed europee, della ferocia del mercato e della globalizzazione, della prepotenza delle imprese.
I governi di centrosinistra e centrodestra, spesso con la complicità o la subalternità dei gruppi dirigenti di CGIL, CISL e UIL, hanno distrutto i diritti sociali e del lavoro e hanno prodotto condizioni di precarietà e di fatica insopportabili. Troppo spesso senza che ci fossero adeguate mobilitazioni sindacali unitarie che contrastassero quelle scelte.
Oggi dilagano sfruttamento e oppressione ovunque, mentre la precarietà e la libertà di licenziamento, scatenata dalla cancellazione dell’articolo 18, impongono vere e proprie forme di fascismo e di schiavismo nei luoghi di lavoro. Il salario crolla i diritti sono soppressi e le diseguaglianze esplodono, mentre la stessa vita di chi lavora è sempre più aggredita, con gli omicidi per profitto che aumentano più della crescita del PIL.
I giovani vengono derubati di ogni futuro e di ogni sicurezza, mentre contro le donne si presentano vecchie discriminazioni e nuove violenze.
E tutte le ingiustizie e le oppressioni che colpiscono il mondo del lavoro sono ancora più pesanti ed aggressive verso i migranti, che a tutti i ricatti che colpiscono le lavoratrici ed i lavoratori aggiungono quello della espulsione dall’Italia, per sé e per i propri familiari.
Il Primo Maggio è nato come giornata internazionale di lotta di tutto il mondo del lavoro, in primo luogo per rivendicare la riduzione dell’orario di lavoro.
Oggi ridurre il tempo di lavoro a parità di salario, sia nella giornata e nella settimana, sia nella vita, diventa di nuovo urgente necessità. Così come l’aumento del salario, il miglioramento delle condizioni di lavoro, la riconquista di diritti e libertà. Antiche rivendicazioni tornano attuali assieme a quelle nuove come il reddito minimo garantito. Bisogna ricostruire lo stato sociale, la più importante conquista europea dopo la sconfitta del fascismo. Scuola, sanità, pensioni, servizi pubblici devono tornare a prevalere contro il mercato e le privatizzazioni.
Per realizzare questo bisogna abolire le leggi liberiste contro il lavoro e i diritti, a partire dal Jobs Act, dalla legge Fornero, da La buona scuola, con la sua infamia dell’alternanza scuola lavoro, dalla Bossi Fini. Bisogna rompere con i trattati e i vincoli della austerità UE. Bisogna che la piena occupazione e l’eguaglianza sociale siano l’obiettivo delle politiche economiche come prevede la Costituzione nata dalla Resistenza.
Per realizzare questo bisogna che le lavoratrici e I lavoratori riconquistino forza, potere, coraggio. Dopo anni di ritirata, dopo tanti accordi sindacali peggiorativi e in perdita, il mondo del lavoro ha bisogno della ripresa del conflitto, ha bisogno che si ricompongano le lotte troppo spesso frammentate e isolate, e che questo avvenga in ogni paese e su scala europea: rompendo la barbarie della messa in competizione al ribasso tra i lavoratori dei diversi paesi.
Le lotte in Francia e in altri paesi europei dimostrano che la ripresa del conflitto è possibile, se si riafferma un sindacalismo di classe. Di questo sindacalismo, che ha le sue radici nella storia delle lotte operaie e popolari del nostro paese, oggi c’è estremo bisogno. Potere al Popolo! sostiene tutte le forze e le esperienze sindacali che si battono per liberare il mondo del lavoro dalla gabbia della concertazione e della complicità, per una vera e piena democrazia sindacale
Potere al Popolo! manifesta il Primo Maggio assieme a tutte e tutti coloro che vogliono far sentire la loro voce e la loro rabbia. Con le lavoratrici e i lavoratori che lottano contro i licenziamenti e la svendita alle multinazionali, con chi lotta per il rispetto e la dignità, contro sfruttamento e anche contro la vergogna dei centri commerciali aperti.
Per la democrazia e la pace, contro la guerra, le spedizioni e le spese militari, con tutte e tutti coloro che si ribellano e lottano, PRIMO MAGGIO DI LOTTA E LIBERTÀ.
MANTOVA, TORINO, PAVIA, REGGIO CALABRIA, PALERMO, NAPOLI, SALERNO, ZURIGO, PARIGI, MARSIGLIA, FRANCOFORTE, BARCELLONA.