Documento “Potere al Popolo Varese Nord” per Assemblea Nazionale PaP del 26 e 27 maggio deliberato nell’Assemblea del 21 maggio 2018
Potere al Popolo è nata ”perché nessuno ci rappresenta” (e ogni possibile rappresentanza non sembrava sufficiente). Noi c’eravamo anche prima, ci siamo e siamo tanti e diversi, ma non sappiamo di essere: essere classe e popolo, il sentimento di appartenere insieme a un movimento antico e proiettato al futuro, alla liberazione da tutte le catene. Le sconfitte e la diaspora dei comunisti, la disarticolazione e la frammentazione delle forze anticapitaliste e antiliberiste organizzate e delle energie individuali che ancora lottano, dicono una cosa sola: se continuiamo così usciremo dalla storia definitivamente.
Per questo in uno scatto d’orgoglio abbiamo detto che ci rappresentiamo da soli: un nuovo inizio partendo dalle persone che sono rimaste sole. Nella prima assemblea non abbiamo obbligato nessuno a starci e condividere un percorso, né a livello personale e neanche chi un’organizzazione ce l’aveva già: non avevamo nulla. PaP non è un bus dove si sale e si scende, non è l’ennesimo contenitore a perdere. Vuole e deve essere inclusivo ma senza essere considerato di proprietà di nessuno, solo nostra! Tra le questioni di fondo da chiarire, la prima e più importante, è che noi vogliamo costruire un soggetto politico.
Non siamo né movimento e né coalizione di partiti e organizzazioni che stanno insieme per pura sopravvivenza, per calcolo o per interesse. La strada potrebbe sembrare più difficile e pure affollata, ma non ci sono scorciatoie. Ripartiamo dalle persone, quindi adesione individuale: una testa, un’idea, un voto. Si aderisce non comprando più quote, ma mettendosi in gioco individualmente per migliorarsi e crescere nel confronto e nel rispetto dell’altro: serve riconquistare il senso della fratellanza tra di noi come premessa per espandere i valori della solidarietà e dell’uguaglianza nel popolo senza identità. Serve studiare e capire come il capitalismo abbia svilito le istanze di liberazione, trasformando la libertà nelle libertà. L’emersione di miliardi di persone che hanno messo in campo dei modelli di sviluppo simile a quello del nostro dopoguerra, ha costretto il capitalismo a ricreare nei suoi territori originali aree di perenne sottosviluppo e la proletarizzazione di ampi strati di popolazione. Le guerre imperialiste nei paesi arabi, le devastazioni delle multinazionali, la sudditanza necessaria in America Latina, il potere finanziario mondiale, la Nato e i gendarmi del mondo, sono insieme le condizioni e il sistema nello stesso momento. La socialdemocrazia europea aveva gioito dopo la caduta del muro, ma i detriti del muro le/ci sono caduti addosso. Emergono gli egoismi individuali e nazionali, la stessa Chiesa Cattolica ne è travolta. Razzismo e nazismo permeano le capacità di pensiero delle persone.
Potere al popolo deve radicarsi nel nuovo proletariato urbano, tra gli ultimi e tra chi ha perso ogni senso di appartenenza sociale, recuperando quanto a sinistra e la Sinistra ha perso lungo il cammino. PaP deve stare fuori dalle logiche partitiche ma diventare nello stesso tempo una forma partito diversa e originale. Ben vengano le adesioni di associazioni e di nuovo MUTUALISMO, ma con partiti e organizzazioni occorre evitare confusione e chiarire eventuali forme di compartecipazione. Compagni/e iscritti/e ad altri soggetti organizzati, stanno in PaP solo in forma personale e mai in quota di x, y o z. I partiti possono stare con noi, lavorano con noi e sono parte di noi, ma basta film già visti.
L’adesione a PaP implica attività politica e sociale diretta, l’iscrizione completa la scelta e dà diritto a votare e contare. La nostra forma inclusiva ci deve tenere aperti e vigili. I territori si devono organizzare con dei coordinamenti e dei/delle portavoci . Nel nostro territorio di Varese Nord pensiamo allo stato attuale di prevedere un coordinamento massimo di ventuno persone che eleggeranno delegati a strutture e assemblee superiori. Occorre introdurre la incompatibilità ai dirigenti di altri partiti di rivestire incarichi rappresentativi in PaP. Riteniamo positivo costruire una piattaforma digitale anche nazionale alla quale possono partecipare solo gli iscritti e che può essere utilizzata tematicamente e per consultazione, ma mai per determinare decisioni politiche ed organizzative che spettano ai coordinamenti e alle assemblee che restano sovrane. Per implementare la partecipazione è utile prevedere un data base nella pagina di PaP dove trovare informazioni sulle iniziative, su come trovare la Casa del Popolo più vicina (fondamentale l’interscambio tra diversi territori) e per aderire. La quota d’iscrizione deve essere minima e uguale per tutti: elargizioni e donazioni supplementari alla quota non danno diritti aggiuntivi, risponde solo al principio di contribuire secondo le proprie possibilità. I movimenti economici vanno debitamente documentati.
I compagni di PaP devono lavorare nelle organizzazioni di massa, nelle associazioni e nei comitati civici, cercando comunità d’intenti e solidarietà civile e umana. Il radicamento si esprime in tanti modi collettivi e personali; lo scopo è ricostruire una nuova identità di classe e un nuovo sentimento popolare. Rispetto alle elezioni amministrative e politiche dobbiamo essere presenti quanto più nelle nostre possibilità, anche se la rappresentanza nelle istituzioni democratiche non rappresenta l’unico o esclusivo modo per certificare la nostra forza ed esistenza.
Per le prossime elezioni europee (in prospettiva anche per le nazionali) bisogna lavorare a un fronte anticapitalista continentale, una lista unica e un simbolo unico composto da tanti movimenti e partiti che condividano una rinascita della nostra Europa che riscatti da una storia tremenda fatta di guerre, colonialismo, nazismo e sopraffazione.