A Piacenza una serie di pesantissime misure repressive combinate sta cercando di struggere la sindacalizzazione in corso tra i lavoratori della logistica. 11 divieti di dimora per militanti sindacali della USB, 32 licenziamenti e 6 sospensioni di lavoratori iscritti a questo sindacato. È una atto senza precedenti da decenni, che combina la repressione secondo le leggi Minniti e Salvini e la violenza padronale a difesa del sistema di sfruttamento delle finte cooperative. Cooperative che in realtà sono strumenti di caporalato spesso in mano ad organizzazioni camorristiche, come dimostra il recente arresto di uno dei più importanti “imprenditori” di quelle cooperative. La repressione attuale colpisce dunque non solo la lotta dei lavoratori della logistica per diritti elementari, ma anche la battaglia sindacale e democratica per fare pulizia del sistema caporalesco e mafioso di cui si servono le multinazionali della distribuzione per sostenere i loro enormi profitti.
Abdel Salam, sindacalista USB, è stato ucciso a Piacenza nel corso di una di queste lotte per la libertà dei lavoratori. Ora la violenza padronale e poliziesca colpisce in massa la stessa organizzazione sindacale. PaP esprime solidarietà e totale sostegno alla USB e ai militanti e lavoratori colpiti perché rivendicavano ed esercitavano i loro sacrosanti diritti costituzionali e aderisce all’assemblea del 1 febbraio a Milano.
Sempre a Milano una incredibile sentenza ha colpito uno sciopero della logistica, condannando a pesanti pene militanti del SiCobas e del Centro Sociale Vittoria. Il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione degli imputati, perché nulla era avvenuto durante lo sciopero, perfettamente e pacificamente riuscito. Tuttavia il giudice ha lo stesso condannato i compagni, con la incredibile motivazione che un picchetto di massa davanti ad un cancello, anche se nulla accade e nessuno prova ad entrare, è comunque violenza privata. Anche a questi compagni va la solidarietà e il sostegno di Potere al Popolo.
La repressione in atto contro le lotte della logistica dimostra che lo sfruttamento violento del lavoro e la distruzione delle libertà delle lavoratrici e dei lavoratori sono oggi parte integrante del sistema di profitto della globalizzazione capitalista. E il governo, la politica e settori della magistratura sono oggi al servizio di questo sistema di sfruttamento. La persecuzione degli sfruttati e dei poveri è l’anima delle leggi Minniti e Salvini e dei comportamenti repressivi che queste leggi e i loro sostenitori inducono.
Potere al Popolo lancia un forte allarme per la repressione contro i lavoratori ed i sindacati della logistica, che in particolare con le misure poliziesche ed i licenziamenti di massa contro la USB a Piacenza punta ad impedire la stessa esistenza del sindacato. Con il Jobsact e con le leggi per la precarietà la Costituzione è stata espulsa dai rapporti di lavoro. Ora la repressione contro i lavoratori della logistica, molti dei quali migranti, vuole imporre con la violenza sul lavoro un regime di sfruttamento schiavista e razzista.
Potere al Popolo è al fianco dei facchini della logistica e dei loro sindacati nella loro lotta per la libertà e i diritti di tutte e tutti ed impegna tutte le sue forze contro la vergognosa repressione che ora colpisce queste lotte.
NOI CI SIAMO. CHI TOCCA UNO TOCCA TUTTI!