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PISA: VIA L’AEROPORTO MILITARE E I SUOI TRAFFICI DI ARMI!

PISA: VIA L'AEROPORTO MILITARE

Potere al Popolo! ha seguito e sostenuto da sempre la lotta dei lavoratori degli scali aerei toscani, indicando gli avversari diretti dei lavoratori, degli utenti e della cittadinanza e le possibili soluzioni.

Gli avversari immediati e diretti sono i consigli di amministrazione dove oramai dominano i privati, grazie alle amministrazioni locali, che hanno ceduto la maggioranza assoluta delle quote a speculatori internazionali del settore, per rispettare la tabella di marcia e le indicazioni imposte dall’Unione Europea. Su questo abbiamo promosso un convegno e un opuscolo con gli estratti che ognuno può consultare sulla nostra pagina fb e avere su richiesta (qui il video del convegno del 5 marzo 2021)

Le soluzioni possono venire solo da un ritorno del pubblico nella cabina di regia di Toscana Aeroporti, attraverso indennizzi simbolici (previsti dal dettato costituzionale) agli attuali azionisti privati, liberando così le maestranze e l’intera comunità da chi intende massimizzare costantemente i profitti sulla pelle dei lavoratori, degli utenti e dell’intera comunità, in termini di sfruttamento, precarizzazione, devastazione ambientale, costi e sicurezza.

In quanto a sicurezza, la denuncia di questi giorni da parte del distaccamento di vigili del fuoco USB dell’aeroporto G. Galilei è indicativa dell’atteggiamento aziendale: un servizio essenziale lasciato nel degrado, con i VVFF costretti anche a 12 ore di lavoro in mezzo a umidità, topi e scarafaggi.

In termini generali continua il gioco delle parti tra ENAC, Toscana Aeroporti, amministratori locali e regionali, politicanti vari che speculano sulle preoccupazioni di lavoratori e cittadini, pur essendo stati corresponsabili diretti del deperimento di tutto il sistema aeroportuale regionale.

Si parla di “declassamento” dello scalo pisano, nonostante il continuo aumento dei flussi turistici (e il conseguente aumento del tasso di sfruttamento e pericoli per il personale), di rilancio dell’ipotesi della pista a Peretola, di svendita del settore handling con la conseguente precarizzazione di centinaia di lavoratori.

Sul vincolo militare che inibirebbe lo sviluppo del G. Galilei noi diciamo che potrebbe essere risolto facilmente, chiudendo uno scalo di morte – già denunciato dai lavoratori USB nel marzo scorso per l’uso abusivo dello scalo civile a fini di traffico di munizioni (video della manifestazione del 19 marzo scorso: https://www.facebook.com/poterealpopoloapisa/videos/683467476440716 ) – bloccando così l’invio di armi che alimenta la guerra in Ucraina.

Per realizzare questa ulteriore ristrutturazione il ministero delle infrastrutture ed Enac propongono un percorso tortuoso di incontri senza la partecipazione dei sindacati più rappresentativi, tantomeno dei comitati che si battono per la difesa dei territori e dell’ambiente.

Occorre esercitare una forte pressione sulle amministrazioni locali che mantengono una seppur minima presenza nel CdA di Toscana aeroporti, al fine di bloccare i progetti di ristrutturazione che penalizzerebbero gli interessi di tutta la comunità.

In questo percorso di resistenza e lotta saremo al fianco dei lavoratori e dei comitati, proponendo una nuova concezione di trasporto aereo e su rotaia, ma anche di viabilità urbana, nella salvaguardia dell’occupazione, della sicurezza dei territori e dell’ambiente.

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