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[PISA] TAGLI ALLA SPESA SOCIALE E BOOM DELLE INFRASTRUTTURE MILITARI: GOVERNO E AMMINISTRATORI STANNO DALLA PARTE DELLA GUERRA!

Con le determine n. 124 del 10 settembre e n. 134 del 27 settembre 2024, il Direttore Generale del Genio Difesa, Generale Gambardella, ha affidato le indagini preliminari e lo studio di fattibilità economica per la costruzione della Nuova Sede dei reparti di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri – I lotto al CISAM di Pisa.

Per il primo lotto sono stati preventivati lavori per un importo pari a € 250.810.183,56, una somma ingente destinata alla realizzazione di una nuova infrastruttura militare impattante da un punto di vista ambientale e di nessuna utilitá pubblica.

Ad oggi, si tratta di un totale complessivo di 8,2 milioni di euro, allocati per servizi che il Ministero della Difesa ha affidato a due aziende, come si legge nelle due distinte determine ministeriali: una mette nero su bianco 6,7 milioni di euro per realizzare il piano di fattibilità tecnico-economico (PFTE), l’altra impegna altri 1,5 milioni di euro per la Verifica della Progettazione, operazione necessaria negli appalti pubblici.

Tutto ciò si svolge nel silenzio assordante delle istituzioni cittadine, provinciali e regionali, che sembrano più interessate ad evitare problemi e garantire la realizzazione di questi progetti nella massima tranquillitá, piuttosto che a tenere informata la cittadinanza rispetto ad opere che devastano i territori e distologono risorse dalla spesa sociale.

Questa documentazione è importante non solo per la realtá pisana, ma anche perché evidenzia chiaramente come i progetti sul territorio rappresentino pezzi di un quadro più ampio di crescente riarmo e di rafforzamento del complesso militare industriale. Difatti, tali documenti appartengono a un più grande piano che conta un totale di 27 opere, tutte all’interno del quadro del Ministero della difesa, che si dividono tra nuove strutture e ristrutturazioni di strutture giá esistenti in tutta Italia. Tra gli altri, oltre alla realtá pisana, lo stanziamento coinvolge anche la costruzione di cosidette ‘caserme verdi’ a Foggia, Forlí, Fossano e Capua, per un investimento totale vicino al miliardo di euro, che, a fronte di tagli alla spesa pubblica di oltre 3 miliardi previsti dalla manovra 2025, danno l’idea della centralitá del riarmo nella visione politica di chi governa l’Italia. È per noi inaccettabile che mentre si tagliano al minimo le spese sociali vengano dirottati i fondi che dovrebbero servire per il diritto all’abitare, per le scuole, per i trasporti e per gli ospedali pubblici.

Un’ulteriore serie di basi militari, nel contesto della crisi internazionale, significa aumentare il livello del conflitto e contribuire a fare dei territori coinvolti dei possibili obiettivi di guerra.

Uno scenario che non è da escludere in caso di ulteriore escalation, vista la follia bellicista delle classi dirigenti euro-atlantiche.

È importante continuare la mobilitazione per denunciare le responsabilità politiche di una classe dirigente che dal livello nazionale al livello locale è funzionale agli interessi della guerra e non a quelli delle classi lavoratrici e popolari. Dal Governo Draghi/Meloni, alla giunta regionale Giani, al Presidente del Parco Bani, fino al Sindaco Conti e al presidente della Provincia Angori, tutti parte del partito unico della guerra e degli affari.

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