Sono stati emanati 13 avvisi di garanzia ai danni dei partecipanti alla manifestazione studentesca per la Palestina del 23 febbraio scorso a Pisa repressa con le manganellate.
La violenza in quella piazza l’abbiamo vista tutti: nelle manganellate delle forze di polizia e subito dopo nelle parole degli esponenti del Governo Meloni, che attraverso il ministro Piantedosi ha subito criminalizzato la manifestazione studentesca, giustificando nei fatti le teste spaccate degli studenti per un “mancato preavviso”.
Nonostante l’art. 17 della Costituzione preveda che “i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso”, il governo ha provato a far passare il messaggio per cui in piazza si può scendere solo previa “autorizzazione”, influenzando così la narrazione mediatica per giorni e rimuovendo di fatto il dato politico di fondo di quella manifestazione, su cui anche il centrosinistra ha taciuto.
Il governo ha usato il manganello a Pisa, così come in altre piazze del paese, perché si manifestava in solidarietà alla resistenza del popolo palestinese, che ha smosso le coscienze di migliaia di giovani i quali hanno messo sotto accusa l’intero sistema, che mostra il suo volto più brutale nel genocidio in corso per mano di Israele e nella guerra generalizzata verso cui tutte le potenze occidentali ci stanno spingendo.
Di questo ha paura chi comanda, che un’opposizione alle politiche di guerra si consolidi in questo paese, e per questo mette in piedi provvedimenti fascistissimi come il DDL 1660!
Tutta la nostra solidarietà a chi ha subito oggi questo ennesimo atto repressivo: continuiamo a lottare contro la guerra e il genocidio di Israele!
Fermiamo il sionismo e i suoi complici con le resistenze!
Verso la manifestazione nazionale del 30 novembre a Roma!