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PISA: IL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA HA BATTUTO UN COLPO

La mobilitazione che ci ha portato di fronte all’aeroporto G.Galilei di Pisa ha dato i suoi risultati, che sono andati oltre le aspettative dei promotori. 2mila persone hanno partecipato al presidio di fronte all’aeroporto civile e al corteo verso il grande hub aeronautico gestito dalla 46° brigata.

Contemporaneamente si svolgeva una manifestazione cittadina a Roma sulle seguenti parole d’ordine: -Immediato “cessate il fuoco” -Fuori l’Italia dalla guerra -Fuori la Nato dall’Europa -Via le basi dai quartieri popolari -No all’economia di guerra e all’invio di armi, sì alle spese sociali -Basta propaganda di guerra. Una manifestazione molto partecipata, che ha messo al centro la contestazione del Comando Operativo Interforze, struttura militare più importante delle forze armate del paese posizionata nel cuore del quartiere storico romano di Cinecittà.

La mobilitazione toscana, lanciata da un appello delle assemblee di Potere al Popolo!, è cresciuta progressivamente in questi giorni, trovando un momento di forte rilancio a seguito della notizia del rifiuto dei lavoratori del G.Galilei di caricare armi su un cargo civile destinato al trasporto di aiuti “umanitari” per le popolazioni civili ucraine, martoriate dai bombardamenti dell’esercito russo e dalla ferocia delle brigate naziste inquadrate nell’esercito ucraino, che sparano sui corridoi umanitari per impedire lo svuotamento delle città.

Decine realtà politiche, sindacali, associative, studentesche toscane e di altre regioni hanno sottoscritto l’appello. La piazza del 19.3 ha dimostrato che quelle firme non erano pro forma, ma incarnavano una esigenza vera di partecipazione e protagonismo, su un tema centrale dell’agenda politica mondiale. La guerra in Ucraina sta portando tutta l’umanità sul baratro di una guerra mondiale di carattere nucleare, con conseguenze che tutti conosciamo.

I sondaggi ci dicono che oltre il 70% degli italiani dissentono dalle politiche belliciste del governo Draghi. La nostra capacità dovrà essere quella di interpretare questo sentimento diffuso e trasformarlo in una mobilitazione perenne, organizzata, convergente sul comune obiettivo di fermare la macchina di morte implementata in questi anni dalla NATO, dagli USA e dall’Unione Europea, che ha innescato la reazione avventurista dell’esercito russo, governato da una borghesia feroce, che intende mantenere il suo “spazio vitale” sulla pelle del popolo ucraino, ma anche del popolo russo e di tutti gli altri popoli europei.

I tanti interventi che si sono succeduti prima del corteo hanno evidenziato i punti di convergenza tra le realtà convenute alla manifestazione, base concreta sulla quale possiamo trasformare in realtà la proposta lanciata durante l’iniziativa da Potere al Popolo! di costituire “assemblee contro la guerra” nelle varie città toscane.

No all’invio delle armi in Ucraina, No all’aumento delle spese militari e allo sviluppo di un esercito europeo, Si allo storno delle immense risorse gettate nelle fornaci delle aziende armiere verso aumenti di salari e pensioni, per la sanità, il sistema della formazione pubblica e il welfare sociale, No allo “stato di emergenza” militare decretato dal governo Draghi, uscita dell’Italia dalla NATO e scioglimento di questa alleanza militare, chiusura immediata delle basi USA sui nostri territori.
L’Ucraina non ha bisogno di armi, ma di un immediato cessate il fuoco, del ritiro dell’esercito russo, del rilancio di trattative di pace che fermino definitivamente i combattimenti.
Tutti gli interventi hanno attaccato le forze politiche italiane, in primis il PD, che tentano di trasformare le piazze per la pace in adunate interventiste e guerrafondaie, rispetto alle quali occorre tracciare un solco invalicabile di incomunicabilità e inimicizia. Chi usa la canea mediatica di questi giorni per legittimare l’interventismo militare è un nemico dell’umanità e della pace.

Posizioni e contenuti che sono riecheggiati negli slogan del grande corteo verso l’aeroporto militare, dove abbiamo trovato un folto schieramento di polizia ad impedirci, in base alle disposizioni dell’ultima ora imposte dal Questore di Pisa, di arrivare alla porta della base.
Disposizioni restrittive che non hanno tolto niente alla forza e alla determinazione dei presenti, che non sono arretrati di un metro di fronte ai poliziotti in assetto antisommossa.

Al termine del corteo ci siamo dati l’obiettivo di un prossimo incontro con tutte le forze che hanno aderito all’appello toscano, per pianificare un percorso comune di mobilitazione che si dialettizzi anche con tutte le realtà nazionali che si stanno muovendo su questo terreno.

La lotta contro la guerra è appena iniziata.

Potere al Popolo! Pisa
poterealpopoloapisa@gmail.com
3497192436

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