Il tema della guerra, delle aggressioni militari e della devastazione di interi paesi non ha mai perso la sua centralità nello scenario politico continentale ed internazionale. I fatti di tutti i giorni lo dimostrano, sollecitando PaP ad assumere un atteggiamento ed una linea politica conseguente.
Le radici del militarismo di oggi affondano nel terreno di una crisi economica dalle caratteristiche sistemiche, che ha visto nella crisi dei “Subprime” del 2007 un epifenomeno tutt’altro che superato, spingendo i grandi conglomerati imperialistici (USA, UE) a rilanciare una competizione economica e militare che produce continuamente focolai di conflitto estremamente pericolosi, dal Medio Oriente all’America Latina, sino all’estremo Oriente. Lo scontro in atto non risparmia alleanze decennali entrate anch’esse in crisi (si veda la posizione della Turchia dentro la NATO, le differenze di strategia politico/militare ed economica tra USA e UE), alimentando ancora di più le contraddizioni e gli scontri con i paesi cosiddetti “emergenti” (Cina e Russia in primis), che si giocano sul filo del rasoio di conflitti regionali esplosivi come quello siriano, dove una “sbavatura” nelle mosse militari sul terreno e nei cieli potrebbe dare il via ad una escalation di dimensioni planetarie.
La situazione che si dipana quotidianamente sotto i nostri occhi, ai confini e dentro il nostro Continente, nel cerchio di fuoco che oramai ci circonda, dalla Libia all’Ucraina, esigerebbe una mobilitazione costante, in grado di ridare ossigeno al un movimento contro la guerra che nel nostro paese segna invece il passo, a causa di un approccio evidentemente debole ed insufficiente a coinvolgere quel “Popolo” di nostro riferimento, verso il quale occorre tornare con contenuti in grado di legare la lotta contro la guerra a quella per i diritti sociali. Potere al Popolo ha su questo terreno una grande responsabilità politica e di rilancio della mobilitazione, a partire dai nostri territori, che per noi in Toscana significa sviluppare una costante e capillare analisi, denuncia e contrasto della militarizzazione in corso, a partire dalla base USA di camp Darby, centro di dimensioni strategiche per ogni operazione di guerra.
In questi anni la propaganda del Pentagono, supportata da amministrazioni locali e mass media proni al colosso a stelle e strisce, ha diffuso notizie sulla progressiva dismissione della base che occupa dal dopoguerra una gran parte della tenuta di Tombolo / S. Rossore sul territorio pisano. Propaganda clamorosamente smentita dalle recenti notizie di un potentissimo potenziamento di quella base di guerra, attraverso il raddoppio della stazione ferroviaria che entra dentro la base e il raddoppio del canale acqueo dei Navicelli, che la collega al porto di Livorno. Opere che comporteranno a breve l’abbattimento di 1.000 alberi a l’allargamento fisico della base stessa.
Il motivo di questo potenziamento è evidente: aumentare la proiezione di potenza verso e contro Stati e popoli a noi vicini, in un raggio di azione immenso, che va dai confini Est della Russia all’Afghanistan, sino alla martoriata Siria e all’ex Stato di Libia, distrutto nel 2011.
Contro i venti di guerra, la militarizzazione dei nostri territori e il potenziamento della base USA di camp Darby, aderiamo e parteciperemo alla manifestazione del 2 giugno contro la base di camp Darby.
Potere al Popolo! Pisa