La riunione tenutasi lunedì tra sindacati, comune, associazioni datoriali e Regione Lazio, seppure ancora lontana dal risolvere la situazione, indica secondo noi la giusta strada da percorrere per uscire dalla crisi in cui versa da mesi il comparto metalmeccanico cittadino e per cominciare, fin da ora, a lavorare per un modello di sviluppo alternativo che interessi tutta Civitavecchia. Riteniamo infatti che l’annunciata ed attesa uscita dal carbone di TVN non possa ricadere sulle spalle dei lavoratori (siano essi metalmeccanici delle ditte appaltatrici o lavoratori elettrici dipendenti di Enel) ed è proprio per questo che contestiamo da tempo le strategie di riconversione delle centrali a carbone attraverso le quali, a nostro giudizio, non si garantirebbe né l’ambiente, né gli attuali livelli occupazionali. In poche parole, né il gas, né la paventata combustione dei rifiuti in uno dei gruppi di TVN offrirebbero garanzie a lungo termine per la nostra città. Per tale ragione riteniamo indispensabile muoversi su due livelli: in primo luogo, è necessario rinnovare gli appalti della manutenzione ordinaria e straordinaria negli impianti di Torrevaldaliga Nord al fine di ridare ossigeno alle ditte dell’indotto, reintegrare gli operai licenziati e scongiurare altri provvedimenti simili; in secondo luogo occorre ideare subito un piano di investimenti ed interventi a lungo termine che sappiano traghettare Civitavecchia fuori dalla crisi e riescano al contempo a creare sbocchi lavorativi stabili e strutturali per le ditte locali. Crediamo in questo senso che vadano recuperati subito i trecento milioni dell’ormai sfumato parco eolico e che questi vadano utilizzati per realizzare importanti opere portuali come il bacino di carenaggio e la darsena grandi masse. Pensiamo che solo lo sviluppo del porto e della cantieristica al suo interno potranno compensare nell’immediato futuro la crisi occupazionale legata all’obsolescenza delle locali centrali. Allo stesso tempo auspichiamo che gli investimenti destinati da Enel allo sviluppo delle rinnovabili, così come previsto dal suo piano 2019-2021, vengano utilizzati negli impianti termoelettrici attualmente alimentati a carbone e ciò a garanzia degli attuali livelli occupazionali e a parziale risarcimento dei danni ambientali causati in questi decenni.
Auspichiamo infine che questa vertenza, importantissima per il nostro territorio, approdi finalmente al Ministero dello sviluppo economico in un tavolo specifico e permanente. Il governo ha infatti l’obbligo morale di sbloccare questa situazione. A tal proposito ci chiediamo come possa la bella addormentata in parlamento, onorevole Marta Grande, non intercedere presso il suo ministro e capo politico al fine di velocizzare la convocazione di un incontro al MISE che, a quanto ci risulta, i sindacati hanno richiesto da tempo.
Siamo consapevoli che la situazione è difficile e lontana dalla soluzione. Proprio per questo però, nel nostro piccolo, continueremo a supportare la lotta dei lavoratori metalmeccanici presenziando con loro i cancelli di TVN con l’unico intento di rompere quel silenzio e quella cappa di indifferenza che per troppo tempo ha soffocato le lotte e decine di giuste rivendicazioni. A tale scopo, tra le varie iniziative in campo, siamo pronti a sostenere con la massima convenzione anche un eventuale sciopero generale cittadino.
Potere al Popolo – Civitavecchia