Sin dal primo momento abbiamo definito l’accordo siglato dall’allora Governo Draghi e dall’amministrazione Manfredi, il Patto per Napoli come “un pacco” ovvero una vera e propria truffa. Infatti, l’accordo in questione chiariva come il governo cittadino di centro sinistra avesse un solo obiettivo nel nome dell’austerità: fare cassa.
In perfetta coerenza con questo imperativo, la Giunta comunale ha approvato il nuovo regolamento per le locazioni a uso abitativo degli immobili comunali. Si tratta della delibera n. 497, appena presentata nelle Municipalità, prima di essere discussa in Consiglio comunale.
La proposta del governo comunale ci ha sorpreso per l’estrema chiarezza del testo, a partire dall’art. 2 che dichiara espressamente come la gestione degli immobili dell’ente debba rispondere esclusivamente alla necessità di “massimizzarne la redditività”.
L’intero documento è privo di qualsiasi riferimento agli scopi sociali che dovrebbero guidare l’operato di un ente pubblico soprattutto quando si parla di patrimonio in una città che sta attraversando un aggravamento della crisi abitativa legata al fenomeno dell’overtourism. Allo stesso tempo si fa riferimento a concetti come: redditività, produttività, valorizzazione, garanzia delle entrate, messa a reddito.
Sembra quasi di leggere il business plan di un’azienda privata.
Inoltre, l’articolo 5 stabilisce che, nell’assegnazione degli immobili, va attribuito “un punteggio maggiore in relazione all’aumentare del reddito del nucleo familiare del richiedente”, mentre sono esclusi i soggetti con un reddito inferiore ai 15mila euro.
Requisiti del genere sono uno scandalo in una città come la nostra, nella quale il turismo selvaggio ha provocato un aumento esponenziale dei canoni di locazione.
La proposta di conferire gli alloggi a fondi comuni d’investimento, completa il disegno. Non servono particolari competenze economiche per capire che questi fondi preferiranno valorizzare gli immobili, destinandoli alla creazione di nuove strutture ricettive per i turisti
Con questa delibera, l’Amministrazione Comunale continua a portare avanti un disegno politico classista. Gli strati più fragili della popolazione vengono emarginati e costretti ad allontanarsi dalla città, per aprire le porte al flusso incontrollato dei viaggiatori.
Qualsiasi discorso politico si ferma di fronte all’imperativo di “mettere a reddito” il patrimonio pubblico mentre l’attacco ai diritti sociali sarà sempre più insistente, minacciando la gestione delle aziende partecipate o la natura pubblica del servizio idrico.
Come al solito, le conseguenze peggiori di questa offensiva ricadranno, non solo sui lavoratori e le lavoratrici, ma soprattutto sulle famiglie meno abbienti. Resta da capire, fino a che punto le componenti della maggioranza più attente alle rivendicazioni sociali resteranno a guardare il triste spettacolo offerto dall’amministrazione cittadina. Nel frattempo Potere al Popolo si prepara a dare battaglia per fermare l’approvazione di questo Regolamento-truffa, l’ennesima misura targata Manfredi contro le classi popolari di questa città!