Niente fermerà la solidarietà!
Insieme al folle e assurdo tentativo di irruzione all’interno dello stabile da parte dell’imprenditore Peppe Morra – che, ripetiamo, non è il proprietario della struttura – sventato grazie all’arrivo di diverse decine di solidali, sono da segnalare le numerose visite da parte delle forze dell’ordine che stiamo ricevendo negli ultimi giorni. In particolare, ben tre volte in meno di una settimana che i Carabinieri si sono recati fuori la struttura alla ricerca di informazioni, richiedendo dati e nominativi delle persone che hanno trovato ospitalità all’interno della Chiesa di Sant’Antonio a Tarsia.
Ci sembra assurdo tutta questa attenzione, e questo livello di intimidazioni, nei confronti di chi sta portando avanti un progetto di solidarietà con e per le persone senza fissa dimora.
In quella chiesa, abbandonata da anni e più volte saccheggiata, in soli tre mesi circa 40 senzatetto hanno trovato “rifugio” grazie ad un progetto di accoglienza che sta ridando senso e dignità a questo luogo e che sta tutelando quel che resta del suo patrimonio. E’ scattato un meccanismo di solidarietà che ha coinvolto associazioni, residenti, volontari che, poco per volta, stanno costruendo un percorso di recupero ed integrazione non votato unicamente all’assistenza.
Un processo perfettamente in linea con quanto dice Papa Francesco che ammonisce con notevole frequenza la Chiesa e l’intero mondo ecclesiastico sostenendo la necessità di aprire le chiese, di ospitare e di mettersi al servizio dei poveri, di ridimensionare le proprie spese, abbandonando vizi e privilegi.
Speriamo e chiediamo che i Padri Redentoristi, in particolare il Padre Provinciale Serafino Fiore e il legale rappresentante Padre Filippo Indovino, si alleino con il pensiero del Papa e accettino di incontrare e di conoscere la comunità che sta portando avanti questo progetto di solidarietà al servizio dei più poveri.