Venerdì sera, insieme ai compagni di Casa del Popolo, abbiamo tenuto un convegno su quella che riteniamo la questione delle questioni: la sanità. Perché è così centrale questo tema? Innanzitutto perché in Molise – caso unico in Italia – il 40% della spesa sanitaria va alle strutture private convenzionate. Questo ha creato una voragine debitoria di quasi un miliardo di euro e tolto risorse alle strutture pubbliche che sono state smantellate per risolvere la concorrenza a favore dei privati, con la conseguenza, certificata dai tavoli tecnici ministeriali, che in Molise non vengono garantiti neppure i livelli essenziali di assistenza (LEA). L’esito è che se un cittadino molisano subisce un grave trauma cranico e si trova distante dall’unica struttura privata abilitata alla neurochirurgia, muore. Sono già diversi i casi, ultimo il cittadino di Larino deceduto mentre veniva trasportato a S. Giovanni Rotondo. Il bello, per così dire, è che questa sanità ci costa l’80% della spesa generale! I comitati d’affari di centrodestra e di centrosinistra che si sono succeduti al governo della regione invece che fare gli interessi della collettività, si sono preoccupati soltanto di remunerare il capitale privato. Di questo e di altro abbiamo discusso, davanti a un pubblico numeroso e attento fino alla fine, con Gavino Maciocco, tra gli estensori della riforma del ’78 che istituì il Servizio Sanitario Nazionale, docente di politiche sanitarie presso l’Università di Firenze, con Italo Testa, presidente del Forum regionale in difesa della sanità pubblica, con Michele Mariano, unico medico in Molise a praticare l’interruzione di gravidanza, con Marcella Stumpo che ci ha parlato dei diritti delle donne calpestati a partire dalla L 194, e con Mino Dentizzi dell’Osservatorio sul diritto alla salute.
Ma non finisce qui. La stampa, ad eccezione di una piccola emittente locale, non si è degnata di dar conto ai cittadini di questo evento. Addirittura, il capo redattore della RAI Molise che dovrebbe svolgere un servizio pubblico, raggiunto al telefono, alla richiesta di spiegazioni riguardo alla mancata copertura della notizia, ha risposto che “un convegno con quattro persone non è una notizia televisiva”. Questo ci induce ad una riflessione ulteriore. Oltre alla sanità, in Molise c’è un’altra emergenza: la comunicazione. Urge mettere in piedi un portale autonomo, partecipato dai cittadini nella gestione economica e nelle scelte strategiche. Un portale che comprenda una web-tv e un quotidiano on-line che de-costruisca la narrazione dominante asservita ai poteri forti e che ristabilisca la centralità della notizia e dell’analisi critica della realtà. Dalla capacità che avremo di mettere in campo le nostre energie per realizzare ciò, dipenderà concretamente la realizzazione di ciò che intendiamo per potere al popolo!