Da anni ormai, per chi viaggia ogni giorno per lavoro o per studio in treno, la vita è quasi impossibile. Aumento dei biglietti, disservizi, ritardi… Diversi sono i gruppi facebook di pendolari dove quotidianamente vengono postati commenti di indignazione, esasperazione e rabbia sulle condizioni in cui versano i trasporti regionali e locali. In Lombardia da qualche tempo tra i pendolari che usufruiscono del servizio di Trenord diverse voci hanno iniziato a dire “organizziamoci”. Abbiamo intervistato gli/le attivisti/e del comitato Sporchi, Cattivi e Pendolari sullo sciopero del biglietto e dell’abbonamento che inizierà da lunedì prossimo.
Avete lanciato uno sciopero del biglietto e dell’abbonamento dal 9 al 13 marzo. Quali sono gli obbiettivi dello sciopero?
Sanno tutti benissimo che noi pendolari in Lombardia subiamo quotidianamente i disservizi di un trasporto pubblico gestito in modo a dir poco indecente. Noi pensiamo che l’unica strada per ottenere un servizio di trasporto pubblico sicuro e di qualità sia quella della mobilitazione organizzata dei pendolari e questo sciopero è solo un primo passo per portare la voce dei pendolari ai vertici di Trenord ma anche nelle istituzioni locali e nazionali e costringere istituzioni e imprese a cambiare politiche; le tante dichiarazioni del PD e della Lega, che strizzano l’occhio ai problemi dei pendolari e si rimpallano le responsabilità, sono solo dettate da opportunismo politico e d’altronde non ce ne stupiamo; si tratta proprio delle forze politiche che in questi anni hanno perseguito la strada dei tagli al trasporto pubblico, a livello locale e nazionale, e delle conseguenti privatizzazioni; sono insomma proprio quelli che ci hanno portato in questo stato di degrado del servizio pubblico. Noi vogliamo che la si smetta di tagliare continuamente le risorse al tpl, sia a livello nazionale che locale, e che il servizio pubblico sia gestito dal pubblico e non diventi la mangiatoia dei privati, che sappiamo dove porta; i tanti esempi di mala gestione delle infrastrutture pubbliche da parte dei privati, a partire da autostrade, stanno lì a dimostrarlo. Per questo ci opponiamo anche alla privatizzazione di ATM, che Sala sta tenendo ben nascosta, ma è ormai questione di mesi.
Vogliamo inoltre forme di rappresentanza e controllo reale da parte dei pendolari e non la farsa del “rappresentante dei viaggiatori”.
Sappiamo poi che la mala gestione pesa sulle spalle dei pendolari come su quelle dei lavoratori che si trovano in una cronica situazione di carenza di personale a causa dei continui tagli, con condizioni di lavoro insostenibili. A ciò si aggiunge la piaga della esternalizzazione di molti servizi, come quelli di pulizia, che crea una guerra tra poveri tra lavoratori di serie a e di serie b. Vogliamo quindi la reinternalizzazione di tutti i servizi e un piano di assunzioni straordinario.
Sui gruppi facebook dei pendolari di Trenord (ma anche di altre linee regionali o provinciali) l’insofferenza ormai è palpabile. Quali sono i principali disservizi?
Ritardi e cancellazioni sono il pane quotidiano dei pendolari, ma allo stesso tempo è palpabile la situazione di insicurezza e degrado in cui versano le infrastrutture con guasti continui nei vagoni, per esempio ai sistemi di condizionamento e riscaldamento e alle porte. Il tutto è aggravato dalla cronica carenza di personale e dalla piaga della esternalizzazione dei servizi. Per questo abbiamo detto che la lotta deve essere unita tra pendolari e lavoratori: la mala gestione e i tagli al trasporto pubblico pesano sia sui pendolari, in termini di disservizi, sia sui lavoratori, che si ritrovano turni sempre più lunghi e condizioni di lavoro insostenibili.
Uno degli aspetti più odiosi delle compagnie di trasporto ferroviario è la totale opacità sulle condizioni in cui versano le linee e le infrastrutture. Siete riusciti a costruire una mappatura, un sapere condiviso sulla situazione? Se si cosa avete scoperto in termini di sicurezza e affidabilità delle linee lombarde?
La gestione non trasparente della manutenzione è proprio una delle ragioni per cui chiediamo forme reali di rappresentanza dei viaggiatori, non ruoli consultivi e di facciata, ma poteri di proposta e iniziativa, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e l’accesso a tutte le informazioni relative. Solo così possiamo creare le condizioni per un servizio pubblico di qualità, in cui ci sia un “controllo popolare” sull’operato del management e non si ripetano le situazioni clientelari e di mala gestione; questa è la soluzione e non la privatizzazione! non è accettabile che gli utenti del trasporto pubblico non abbiano la possibilità di incidere in questo senso!
Sappiamo comunque benissimo che Trenord gestisce la manutenzione in una logica esclusivamente emergenziale, al verificarsi dei guasti e non programmata in modo strutturale. Di fatto, manutenzione e sicurezza costituiscono solo delle voci da tagliare e i tanti incidenti, in primis quello di Pioltello, ne sono la tragica prova. Stessa cosa vale per RFI e quindi per lo stato delle infrastrutture e delle linee, come ha dimostrato l’incidente di Lodi. Tra l’altro RFI, come abbiamo già denunciato, ha tagliato decine di migliaia di addetti manutenzione negli ultimi anni, salvo poi appellarsi all'”errore umano” per l’incidente di Lodi. Non sono errori umani, sono scelte politiche aziendalistiche di taglio dei costi che non dovrebbero riguardare i servizi pubblici! Ma d’altronde noi pendolari lo sappiamo benissimo, perché il degrado delle infrastrutture ce l’abbiamo tutti i giorni davanti agli occhi.
La condizione di pendolare è molto eterogenea. Come vi state organizzando e qual è la composizione di chi si sta mobilitando o vorrebbe farlo?
Tra di noi ci sono persone che abitano in provincia e lavorano a milano o in altre zone della provincia, altri che abitano a Milano e lavorano fuori e altri ancora che stanno a Milano. È vero che la situazione dei pendolari è eterogenea ma questa è anche la nostra forza! Non vogliamo fare una battaglia settoriale perché sappiamo che le dinamiche da combattere sono le stesse per tutti; i tagli al tpl, le privatizzazioni, la carenza di personale, l’assenza di forme di rappresentanza reale sono i problemi che riguardano il pendolare di Pavia come quello di Monza. Tenere unite le lotte sulle questioni di fondo che riguardano tutto il trasporto pubblico è quello che ci dá maggior forza nell’andare a portare la nostra voce ai piani di alti di istituzioni e imprese.
Sull”organizzazione, l’obiettivo è diffondere la mobilitazione, unita sui contenuti e sulle soluzioni, in un territorio sempre più ampio, anche questo è un passo fondamentale affinché la nostra battaglia sia efficace.
Trasporti e Coronavirus. Il cronico sovraffollamento di alcuni treni pendolari può rappresentare un pericolo. Trenord e la regione Lombardia hanno preso misure efficaci per rispondere alla crisi?
Al momeno Trenord dichiara di avere sanificato i treni e di affettuare continue igienizzazioni. Tuttavia queste misure sono insufficienti, perché la stessa Trenord ha provveduto a diminuire la frequenza delle corse di regionali e suburbani, di fatto costringendo i pendolari che ancora affollano i treni ad ammassarsi nuovamente sui pochi treni disponibili. E non stiamo parlando certo di poche centinaia di pendolari! Insomma Trenord con il lungimirante spirito imprenditoriale che la contraddistingue è riuscita a mettere una pezza peggiore del buco, esponendo a nuovi pericoli i pendolari.