Abbiamo deciso di tradurre l’ultima newsletter di “Tricontinental: Institute for Social Research” – un istituto di ricerca internazionale, con sedi in India, Sudafrica, Argentina e Brasile. Buona lettura!
Care compagne, cari compagni
Saluti dalla redazione di Tricontinental: Institute for Social Research.
Il più importante rapporto del Fondo Monetario Internazionale (FMI), il World Economic Outlook non ci porta buone notizie. Il rapporto evidenzia molte delle questioni urgenti che il nostro pianeta deve affrontare: interruzioni nella catena di approvvigionamento globale, aumento dei costi di spedizione, carenza di beni intermedi, aumento dei prezzi delle materie prime e pressioni inflazionistiche in molte economie. I tassi di crescita globale dovrebbero toccare il 6% nel 2021 e il 4,9% nel 2022, trainati dall’aumento del debito pubblico globale. Secondo il rapporto, questo debito “ha raggiunto un livello senza precedenti vicino al 100% del PIL globale nel 2020 e si prevede che rimarrà intorno a quel livello nel 2021 e nel 2022”. Il debito estero dei paesi in via di sviluppo rimarrà elevato, con poche aspettative di miglioramento.
Ogni anno, il Capo Economista del FMI Gita Gopinath evidenzia i temi principali del rapporto nel suo blog. Quest’anno, il suo blog ha un titolo chiaro: “Sempre più distanti: l’aumento delle disuguaglianze nella ripresa globale”. La spaccatura corre lungo le linee Nord-Sud, con le nazioni più povere incapaci di trovare un una via d’uscita dal rallentamento globale indotto dalla pandemia. Le ragioni che causano questa frattura sono molteplici, come la penalizzazione che risulta dalla prevalenza di produzioni ad alta intensità di lavoro, la povertà complessiva delle popolazioni e i problemi di lunga data del debito. Gopinath però si concentra su un aspetto: l’apartheid vaccinale. “Quasi il 40% della popolazione delle economie avanzate è stata completamente vaccinata, rispetto all’11% delle economie emergenti e a una piccola frazione nei paesi in via di sviluppo a basso reddito”, scrive. La mancanza di vaccini, sostiene, è la causa principale del “crescente divario nella ripresa globale”.
La fame rimane un tema centrale
Questi divari sempre più ampi hanno un impatto sociale immediato. Il rapporto 2021 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura- The State of Food Insecurity and Nutrition in the World – osserva che “quasi una persona su tre nel mondo (2,37 miliardi) non ha avuto accesso a cibo adeguato nel 2020 – con un aumento di quasi 320 milioni di persone in un solo anno”. La fame è intollerabile. Le rivolte alimentari sono ora evidenti, in modo drammatico in Sudafrica. “Ci stanno uccidendo con la fame qui”, ha detto un residente di Durban che ha partecipato alle proteste. Queste proteste, così come i nuovi dati diffusi dall’FMI e dalle Nazioni Unite, hanno riportato la fame tra i temi dell’agenda globale.
Alla fine di luglio, il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite ha tenuto un vertice sullo sviluppo sostenibile. La dichiarazione ministeriale del vertice ha riconosciuto che “la crisi causata dalla pandemia di COVID-19 ha messo a nudo ed esacerbato le vulnerabilità e le disuguaglianze del nostro mondo all’interno dei paesi e tra di essi, accentuando debolezze sistemiche, sfide e rischi e minaccia di arrestare o danneggiare i progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile”. Diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) sono stati adottati dagli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015. Questi obiettivi includono la riduzione della povertà, la fine della fame, una buona salute e l’uguaglianza di genere. Prima della pandemia, era già chiaro che il mondo non avrebbe raggiunto questi obiettivi entro il 2030 come previsto, nemmeno l’obiettivo più basilare di sradicare la fame.
Durante questo periodo desolante, alla fine di febbraio 2021, il presidente cinese Xi Jinping ha annunciato che – in contrasto con questa generale recessione globale – la Cina aveva sradicato la povertà estrema. Che cosa significa questo annuncio? Come ha riferito il nostro gruppo di ricerca del Tricontinental: Institute for Social Research il mese scorso, significa che 850 milioni di persone erano uscita dalla povertà assoluta (il culmine di un processo durato sette decenni iniziato con la rivoluzione cinese del 1949), che il loro reddito pro capite era aumentato a US $ 10,000 (un aumento di dieci volte negli ultimi vent’anni), e che l’aspettativa di vita era aumentata in media a 77,3 anni (rispetto ai 35 anni del 1949). Dopo aver soddisfatto gli OSS per la riduzione della povertà con dieci anni di anticipo, la Cina ha contribuito a oltre il 70 per cento della riduzione totale della povertà nel mondo. Nel marzo 2021, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha celebrato questo risultato come “motivo di speranza e ispirazione per l’intera comunità delle nazioni“.
La Cina ha sradicato la povertà assoluta
Il nostro studio Serve the People: The Eradication of Extreme Poverty in China, ha inaugurato una nuova serie chiamata Studies on Socialist Construction, attraverso la quale puntiamo a studiare esperimenti nella costruzione di pratiche socialiste da Cuba al Kerala, dalla Bolivia alla Cina. Serve the People si basa su studi a livello di base sui programmi di eliminazione della povertà in diverse parti della Cina e su interviste con esperti che hanno partecipato a questo progetto a lungo termine. Ad esempio, Wang Sangui, preside del National Poverty Alleviation Research Institute della Renmin University, ci ha raccontato come il concetto di povertà multidimensionale sia centrale nell’approccio cinese. Il concetto divenne una misura politica con il varo del programma del Partito Comunista Cinese di “tre garanzie” (alloggio sicuro, assistenza sanitaria e istruzione) e “due assicurazioni” (essere nutrite/i e vestite/i). Ma anche qui, l’essenza di questa politica è nei dettagli. Come ha detto Wang in termini di acqua potabile:
Come si classifica l’acqua potabile come sicura? In primo luogo, il requisito fondamentale è che non vi siano carenze nell’approvvigionamento idrico. In secondo luogo, la fonte d’acqua non deve essere troppo lontana, non più di venti minuti andata e ritorno per il recupero dell’acqua. Infine, la qualità dell’acqua deve essere sicura, senza sostanze nocive. Abbiamo bisogno di rapporti sui test che confermino che l’acqua è sicura. Solo allora possiamo dire che lo standard è soddisfatto.
In seguito alla elaborazione di una politica inizia il vero lavoro di attuazione. Il Partito Comunista (PCC) ha inviato 800.000 quadri per aiutare le autorità locali a censire le famiglie per comprendere la profondità della povertà nelle campagne. In seguito, il PCC ha delegato 3 milioni di quadri, scelti tra i 95,1 milioni di membri del partito, a far parte di 255.000 squadre che hanno trascorso anni vivendo in villaggi poveri lavorando per l’eliminazione della povertà e delle condizioni sociali collegate. Ogni squadra era assegnata ad un villaggio, ogni quadro a una famiglia.
Gli studi sulla povertà e l’esperienza accumulata hanno portato a cinque metodi fondamentali per sradicare la povertà: sviluppare l’industria; trasferire le persone; incentivare la compensazione ecologica; garantire un’istruzione gratuita, di qualità e obbligatoria; assistenza sociale. La leva più potente di questi cinque metodi è stato lo sviluppo industriale, che ha creato una produzione agricola ad alta intensità di capitale (compresa la trasformazione delle colture e l’allevamento; terreni agricoli recuperati; la riforestazione come compensazione ecologica) facendo rivivere aree che erano diventate preda dello sfruttamento eccessivo delle risorse. Inoltre, è stato posto l’accento sull’educazione delle popolazioni minoritarie e delle donne. Di conseguenza, già a fine il 2020, la Cina si è classificata al primo posto al mondo per partecipazione delle donne all’istruzione terziaria, secondo il World Economic Forum.
Meno del 10 per cento delle persone che si sono emancipate dalla povertà lo ha fatto in seguito a un trasferimento, senz’altro l’aspetto più drammatico del programma. Un residente trasferito, Mou’se, ci ha parlato di Atule’er, un villaggio ai margini di una montagna, dove viveva prima di trasferirsi. “Mi ci voleva mezza giornata per scendere dalla scogliera per comprare un pacchetto di sale”, ha ricordato. Scendeva dalla scogliera su una “scala del cielo” di rattan, che penzolava pericolosamente dal bordo della scogliera. Il suo trasferimento – insieme alle altre ottantasei famiglie che vi abitavano – gli ha permesso di accedere a strutture migliori e vivere una vita meno precaria.
L’eliminazione della povertà estrema è significativa, ma non risolve tutti i problemi. La disuguaglianza sociale in Cina rimane un problema serio. Questi problemi non sono solo della Cina, ma problemi urgenti che l’umanità deve affrontare ai nostri tempi. Mentre passiamo all’agricoltura ad alta intensità di capitale che richiede meno agricoltori, che tipo di abitazioni produrremo che non sono né nelle aree rurali né in quelle urbane? Quali tipi di occupazione possono essere generati per le persone che non sono più necessarie nei campi agricoli? Possiamo cominciare a pensare a una settimana lavorativa più breve, che concede più tempo per essere la vita civile e i rapporti sociali?
Le diuguaglianze sociali rimangono un problema globale…
Sradicare la povertà non è un progetto cinese. È l’obiettivo dell’umanità. Ecco perché i movimenti e i governi impegnati in questo obiettivo guardano con attenzione al risultato del popolo cinese. Molti dei progetti in corso, tuttavia, hanno un approccio radicalmente diverso, cercando di affrontare la povertà trasferendo reddito (come sostengono diversi istituti di ricerca sudafricani). Ma i sistemi di trasferimento diretto di denaro non sono sufficienti. La povertà multidimensionale richiede molto di più. Ad esempio, il programma brasiliano Bolsa Familia – attuato dall’ex Presidente Luiz Inácio Lula da Silva – ha abbattuto enormemente la fame in quel paese, ma non è stato progettato per sradicare la povertà.
Nel frattempo, nello stato indiano del Kerala, la povertà assoluta è scesa dal 59,79% della popolazione nel 1973-74 al 7,05% nel 2011-2012 sotto il governo del Fronte Democratico di Sinistra. I meccanismi che hanno portato a questo drammatico declino sono la riforma agraria, l’istituzione della sanità e dell’istruzione pubblica, la creazione di un sistema di distribuzione pubblica per il cibo, il decentramento dell’autorità politica alle autonomie locali, la fornitura di sicurezza sociale e benessere e la promozione dell’azione pubblica (come attraverso i progetti cooperativi di Kudumbashree). Il Primo Ministro del Kerala Pinarayi Vijayan ha recentemente affermato che il suo governo è impegnato a sradicare l’estrema povertà nello Stato. Il prossimo studio della nostra serie sulla costruzione socialista si concentrerà sul movimento cooperativo del Kerala, concentrandosi sul suo ruolo nell’eliminazione della povertà, della fame e del patriarcato.
…ma c’è chi parte in vacanza nello spazio
A marzo, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente ha pubblicato il Food Waste Index Report, che ha mostrato come circa 931 milioni di tonnellate di cibo siano finite in bidoni dei rifiuti in tutto il mondo. Il peso di questo spreco alimentare è all’incirca pari a quello di 23 milioni di camion da 40 tonnellate completamente caricati. Se mettessimo questi camion in fila da paraurti a paraurti copriremmo 7 volte la circonferenza terrestre, oppure la distanza per arrivare nelle profondità nello spazio, dove i miliardari Jeff Bezos e Richard Branson hanno deciso di andare. I 5,5 miliardi di dollari spesi da Bezos per un viaggio di quattro minuti nello spazio avrebbero potuto dare da mangiare a 37,5 milioni di persone o finanziare completamente il programma COVAX che avrebbe vaccinato due miliardi di persone.
Le ambizioni di Bezos e Branson non sono vita. Vita è l’abolizione della spietatezza della necessità.
Con affetto,
Vijay