Campania

[Marano] Dissesto Finanziario: qualche riflessione sulla questione del debito

Ebbene si! è stato dichiarato il dissesto finanziario del Comune di Marano.
Lo scorso 13 giugno il collegio giudicante, Sezioni Riunite della Corte dei Conti, ha bocciato il piano di risanamento presentato nel 2014 dal Comune di Marano, decretando così il dissesto finanziario. Le quattro amministrazioni e le tre gestioni commissariali che hanno guidato la città negli ultimi venticinque anni hanno a nostro avviso gravi responsabilità in merito e probabilmente – a voler essere onesti – bisognerebbe andare ancor più indietro nel tempo per poter avere un quadro reale e sincero della situazione.
Ma non è nostra intenzione cavalcare onde emotive e strumentali per puntare il dito contro questo o quel politico, cosa che – probabilmente – faranno in molti per nascondere le colpe degli amministratori a loro più vicini, quanto piuttosto provare a delineare quello che sarà con ogni probabilità lo scenario futuro di Marano, partendo da una certezza: tutti coloro che hanno animato la vita politica di Marano degli ultimi decenni hanno colpe e, ad oggi, nessuno si è assunto l’onere ne tanto meno l’onore di risanare i conti comunali per il bene della collettività.
Cosa ci aspetta adesso? Il dissesto finanziario si tradurrà in un aumento delle tasse, in disservizi e vincoli imprescindibili per quella che sarà la futura amministrazione. Per i prossimi cinque anni, in pratica e con ogni probabilità, le imposte saranno portate al massimo consentito, i servizi (anche quelli di base!) potranno essere garantiti solo con coperture ed incassi reali e non saranno possibili né spese fuori bilancio né accensioni di mutui. La futura amministrazione, inoltre, non potrà utilizzare le eventuali eccedenze di cassa per amministrare al meglio la città, poiché tali eccedenze dovranno essere forzatamente utilizzate per il risanamento del debito. Traducendo in pratica il tutto significa che una volta approvato il bilancio previsionale e stanziati i fondi per le varie esigenze non solo non sarà possibile apportare variazioni ma che qualora fosse necessario un investimento importante per la comunità, questo dovrà essere inserito nel bilancio previsionale senza, però, che vi sia la possibilità di accendere mutui o altro.
Proviamo a fare qualche esempio: Se in sede di bilancio previsionale si decidesse di spendere 100€ per un servizio per il quale poi venissero spesi solamente 60€, la somma in eccesso (40€) non potrebbe essere dirottata su altri servizi, sebbene necessari, importanti, emergenziali etc. etc. poiché tale somma verrà – coattamente – destinata al risanamento del debito.
E ancora… L’erogazione di ogni tipo di servizio, anche quelli di base, sarà subordinato al reale incasso delle somme necessarie all’erogazione stessa del servizio ovvero non si potranno offrire servizi se gli incassi non risulteranno essere in linea con le previsioni, per cui se in bilancio si prevedrà di spendere TOT euro per un servizio (o un costo qualunque) contando di recuperare quella cifra dalle tasse e dai tributi ma poi ciò non dovesse avvenire, allora l’ente non potrà in alcun modo erogare quel dato servizio (o coprire quel costo).
Fin qui probabilmente qualcuno potrebbe considerarla una questione di responsabilità, tutto sommato necessaria visto l’andamento della macchina comunale negli ultimi anni, anche per evitare inutile sperperi di denaro, seguendo un principio che potrebbe apparire anche sacrosanto ossia quello dello spendere solamente i soldi che realmente si hanno.
E se – però – il seguire questo principio comportasse il non offrire alla comunità maranese quei servizi minimi necessari che, tra l’altro, devono essere garantiti a tutti e tutte? Siamo proprio sicuri che, a fronte di un debito accumulato dalle amministrazioni precedenti, sia giusto far pagare il tutto ai cittadini privandoli di ogni tipo di servizio? Perché a noi rientrare dal debito e garantire i servizi di base ai cittadini, allo stato attuale, sembra una missione praticamente impossibile…una rete idrica disastrata, un sistema viario totalmente insufficiente e mal ridotto, un trasporto pubblico praticamente inesistente, spazi pubblici abbandonati e lasciati all’incuria, un sistema di illuminazione a dir poco scadente, solo per citare le criticità più eclatanti…
A tutto questo c’è da aggiungere che per i cinque anni di dissesto il Ministero dell’Interno indicherà un organo straordinario di liquidazione che potrà – a sua discrezione – assumere personale, affidarsi a consulenti ed acquistare attrezzature, il tutto sempre a carico dell’ente comunale, aggravando – quindi – ancor di più le già asfittiche finanze comunali! Noi siamo convinti, per questo, che non si possa chiedere ai soli cittadini di fare ancora una volta dei sacrifici ma che anzi debba essere soprattutto la classe dirigente di questa comunità (in primis chi ha sbagliato!) e i futuri amministratori a sobbarcarsi l’onere di questa situazione sia da un punto di vista finanziario sia da un punto di vista politico, con scelte coraggiose volte a favorire il bene comune, spazzando via una volta per tutte chi in questi anni ha solamente fatto i propri interessi a discapito di quelli di un’intera comunità.
Oggi siamo davanti ad un bivio e tra qualche mese dovremo decidere da che parte andare: continuare diritto ed affidarci – in base a clientele, per piccoli interessi personali o per amicizia – a chi ha dimostrato poca lungimiranza e poco amore per il nostro paese (ma tanto amore per i propri interessi!) o svoltare e provare ad individuare con partecipazione, confronto, serenità ed approfondimenti non solo chi dovrà traghettare il Comune fuori da queste sabbie mobili in cui ci hanno abbandonato, ma chi si batterà per il bene comune, per riconquistare quei diritti e quella normalità che ad oggi ci sono stati sottratti.
Non permettiamo che clientelismo, errori, incapacità e malafede ci impediscano di costruire una città migliore ed un futuro degno della nostra comunità. Chi ha sbagliato paghi e paghi caro. Chi può fare la sua parte la faccia e la faccia ora.
#NoiVogliamoDecidere
Potere al Popolo – Marano di Napoli

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