Siglato il 26 Ottobre a Khartoum accordo per un “campo per immigrati illegali” fra UE, Sudan e Unione Africana per 4,5 Mld di €
Mentre l’Italia ratificava, con alcune minime modifiche, il Memorandum con la Libia, per la quale è sotto osservazione dell’Onu «per i crimini contro l’umanità posti in essere contro i migranti in Libia», l’Unione Europea ha sottoscritto in Sudan un mese fa un accordo storico del valore di 4,5 Mld di € per l’istituzione di campi per migranti direttamente finanziati e gestiti dall’Unione Europea, in concerto con Sudan e Unione Africana.
Si tratta di un ulteriore passo del “Processo di Khartoum”, che secondo i portavoce dell’UE avrebbe dovuto concludersi , a causa delle denunce avanzate da giornalisti e attivisti dell’opposizione popolare al dittatore sudanese Al Bashir, che avevano mostrato come quei finanziamenti fossero finiti nelle mani delle milizie exJanJan Weed – le RSF – colpevoli di strupri, violenze e assasinii in Darfur e nel resto del paese.
Nonostante la deposizione del dittatore, il popolo sudanese attende ancora che i militari legati al regime ed alle RSF vengano consegnati alla giustizia, e continuano le violazioni da parte del governo sudanese contro il proprio popolo che continua a protestare nelle strade, ma anche contro le sanzioni ONU alla Libia, dove il Generale delle RSF Mohamed Hamdan Dagalo ha inviato mille giovani soldati sudanesi.
Il processo di esternalizzazione delle frontiere della UE in Africa, che ha visto il governo italiano fare la sua parte in Libia in azioni “diplomatiche” con miliziani jihadisti e trafficanti di esseri umani, mette in pratica la dottrina degli “Hotspot”, che altro non sono che campi di concentramento per persone migranti, finanziando con soldi pubblici europei regimi dittatoriali e le loro milizie promosse a guardie di frontiera d’Europa.
A questa Europa che:
– organizza una guerra alle frontiere esterne – basta guardare le cifre del budget ogni anno crescente di Frontex
– contro un nemico inventato,
– promulga nuove leggi razziali per indicare questo nemico fittizio agli strati popolari più precarizzati del continente nutrendo il discorso della destra populista.
– continua a perseguire progetti coloniali e di saccheggio del continente africano.
OPPONIAMO noi di Potere al Popolo il più FERMO RIFIUTO perché questa politica non corrisponde né alle necessità né agli interessi delle popolazioni africane e di noi europei. Il nostro
interesse è nella solidarietà e la cooperazione sia con chi si batte nel proprio paese, sia con chi deve migrare per cambiare le proprie condizioni di sfruttamento ed oppressione.