Piana di Lucca territorio con maggiore crescita turistica in Toscana rispetto all’anno precedente: Pardini esulta di fronte a questa conquista ed afferma che è perfettamente coerente con la quotidianità e le abitudini dei residenti. Dice poi, insieme al suo compare Remo Santini, che finalmente Lucca compete con Firenze, e che il turismo di Lucca è sostenibile e vicino alla comunità locale.
Peccato che la comunità locale, a parte pochi residenti proprietari, sia sempre più spinta a traslocare fuori le Mura, e che diventi quasi impossibile per chi ha un reddito medio-basso passare una serata in città. Lasciando da parte per un momento il proliferare di affitti brevi durante il Lucca Comics che costringono gli affittuari a lasciare la propria abitazione per quei cinque giorni, il trend generale segue la strada che Firenze, questo sì, caro Pardini, ha intrapreso già da tempo: quella della turistificazione selvaggia, senza strategie che permettano a Lucca di rimanere una città e non un parco giochi precluso a chi il territorio lo vive ogni giorno: dalle famiglie, agli anziani che a Lucca ci sono nati, ai giovani che si trovano a lottare per realizzare un mezzo concerto perché non ci sono spazi di aggregazione.
Nell’agosto 2024 Demoskopika aveva già lanciato l’allarme sul rischio moderato di overturism che Lucca corre e di cui Pardini tanto si allieta. Dove sono le strategie per evitare il proliferare degli affitti brevi a danno delle residenze? Dove le strategie per combattere il lavoro nero e grigio che nel settore turistico ha percentuali così alte? Dove un trasporto pubblico sostenibile e una mobilità dolce per evitare il sovraffollamento e il consumo di suolo per fare parcheggi? Dove l’investimento, prima di tutto sui lavoratori della cultura, per poi proporre un turismo culturale di qualità?
Eppure i suggerimenti da cui prendere spunto non mancano. Si rivedano i canoni di concessione degli immobili e del sottosuolo comunale e si orientino i ricavi della tassa di soggiorno alla tutela del diritto alla casa, per implementare i servizi e la vivibilità, piuttosto che sprecare risorse in mega eventi che non portano il guadagno sperato (200.000 euro per Lucca Magico Natale).
Firenze, ad esempio, ha già intrapreso la via del blocco delle licenze per le case ai turisti e Nardella sicuramente non è un comunista.
Si modifichi il regolamento comunale e si subordini la concessione del suolo pubblico di ristoranti e bar al rispetto dei contratti di lavoro e si aumentino i controlli in questo senso. Si smetta di spingere sugli Assi Viari e si dia il via a una vera rivoluzione della mobilità per rendere il centro realmente fruibile per tutta la popolazione di Lucca. Si internalizzi il settore cultura e si smetta di appaltare i servizi turistici a cooperative che notoriamente inquadrano i dipendenti in contratti da fame.
Tutto questo lo sappiamo non è mai stato realizzato prima dal centrosinistra – che pure dovrebbe iniziare a ragionare sull’argomento, visto che il processo riguarda tutta la Piana – e non sarà sicuramente realizzato da Pardini. La destra sociale, come si vede, di sociale non ha niente.