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[LUCCA] Cara Confindustria, la nostra salute viene prima dei vostri profitti!

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Mentre noi piangiamo i nostri morti, Confindustria mette le bandiere a mezz’asta lamentandosi della perdita dei propri profitti.
Chiedono al governo di riaprire subito le fabbriche, in barba al rischio contagio, in barba a quanto avvenuto in Lombardia, dove l’ostinazione a mantenere aperte le imprese non essenziali ha contribuito alla diffusione del virus come dimostrato dall’inchiesta di Report, rendendo la regione il più grave focolaio al mondo con quasi il 10% dei morti accertati su scala globale.
Gli industriali non sono nuovi a questo.

In quanto lavoratori e lavoratrici sappiamo bene come, già nei periodi di normale amministrazione, non vengano rispettate le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Una propensione che in questi giorni si è manifestata in maniera più prepotente del solito, come purtroppo già dimostrato in più parti d’Italia, dove addirittura si licenzia (sempre in Toscana, nel Mugello) i sindacalisti che denunciano la mancanza di dpi.
Nella condizione di disagio sociale nel quale sta piombando sempre di più questo paese, non ci possiamo far ricattare da Confindustria.

Non è accettabile che si costringano migliaia di lavoratori a tornare a lavoro per gli interessi economici di una ristrettissima minoranza, anche e soprattutto considerando il ritardo cronico nell’esecuzione di tamponi in una fase ancora critica e l’assenza di protocolli specifici per la sicurezza per ogni singola azienda.

Una riapertura indiscriminata, ora, è nei fatti una pistola alla tempia dei lavoratori: la borsa o la vita. Noi non vogliamo essere costretti a questa scelta!

Chiediamo che lo Stato non si faccia intimorire dalle indegne pressioni della categoria e che invece garantisca delle misure sociali e un reddito di emergenza a chi non lavora, a chi non arrivava a fine mese già prima dell’emergenza ed ora è a terra, a chi era ed è precario, a chi non ha una casa, a tutti coloro che sono arrivati all’appuntamento col virus in una situazione di fragilità pregressa.

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È facile! Ecco le istruzioni

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