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[LIVORNO] SORVEGLIARE E PUNIRE

Negli ultimi giorni il governo ha approvato il decreto Caivano, una misura pensata in ottica di contrasto e repressione di ciò che viene definito ”disagio giovanile”, un concetto che semplicemente identifica ed associa la povertà educativa e le difficoltà dei gruppi sociali in condizioni di marginalità con la criminalità.

Così, in nome dei pilastri comunicativi del decoro urbano e del degrado, promossi all’interno dell’agenda politica odierna da tutti i governi che si sono succeduti, dal pd passando per i 5 stelle fino alla lega e fratelli d’italia, si sancisce la definitiva normalizzazione della filosofia della zero tolleranza nella penisola.

Iniziata come pratica sperimentale di repressione delle forme di socialità organizzata all’interno degli stadi, evolvendosi in seguito in un dispositivo di controllo e regolamentazione dei corpi nelle città (si veda il daspo urbano coniato dal decreto Minniti) in sinergia con lo smantellamento graduale delle politiche wellfare e della spesa sociale, questo nuovo modo di declinare la governance giunge ad un nuovo livello, nel quale viene ufficialmente dichiarata guerra alla povertà delegando alle carceri ed i sistemi di giustizia il dovere di formare ed educare i dissidenti, trasformando i servizi sociali in organi di ratifica, di monitoraggio e preparazione al lavoro (quel workfare di cui parlava Wacquant in ”Iperincarcerazione”) invece che piattaforme di wellfare generativo necessarie alla promozione del benessere delle persone e dei territori dove vivono.

Il messaggio del governo è questo: “seguite la linea tracciata dal lavoro sottopagato, ipersfruttato e demansionato, dagli spazi pubblici privati del supporto del mondo delle associazioni e circondati dal valore di scambio, dalle piazze militarizzate e dell’istruzione per pochi -anch’essa militarizzata e gerarchizzata-, perché se doveste scostarvi da questo percorso l’unico modo è forzarvi a camminare dritti come vogliamo noi”.

Fogli di via, allargamento delle ipotesi per l’esecuzione del carcere preventivo, daspo urbano ed arresti domiciliari/semi libertà per i minorenni, in altre parole un inferno in terra.

Di seguito i punti chiave che emergono dalla lettura del decreto Caivano:

-Daspo urbano ai maggiori di 14 anni
-Misure accessorie disposte dal Questore
-Foglio di via obbligatorio
-Carcere preventivo
-Messa alla prova
-Armi e droga
-Le sanzioni sui genitori
-Vittime reati telematici
-Avviso orale e stop ai cellulari (si, divieto di possedere un cellulare per i minori condannati o indagati penalmente)

Potere al popolo si schiererà sempre contro questa visione della società e dei rapporti sociali, non un passo indietro!

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