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[LIVORNO] SALARIO MINIMO COMUNALE: VIGILIAMO SUGLI IMPEGNI DEL SINDACO SALVETTI!

Qualche giorno fa L’Espresso ci ha citati in un articolo sul salario minimo, che verrà reso effettivo a Firenze con una delibera del Comune, seguendo l’esempio del nostro emendamento ad una mozione del Movimento 5 Stelle approvata a dicembre nel consiglio comunale della città di Livorno, che chiedeva il minimo salariale di 9€ l’ora per i lavoratori e le lavoratrici degli appalti comunali, oggi spesso costretti a lavorare con contratti multiservizi da 6/7 euro l’ora. 

Riteniamo importante questa notizia, che è un avanzamento per la classe lavoratrice ed è il chiaro segno che il Salario Minimo è una proposta concreta che i cittadini vogliono. Ci riempie di orgoglio aver lanciato una palla che è stata raccolta da tantissimi territori del nostro Paese, e continuiamo a sostenere che nei Comuni, dal basso, si può pressare il governo centrale per velocizzare l’attuazione di garanzie salariali in un paese come il nostro, dove i salari negli ultimi 30 anni sono solo abbassati.

Che la nostra mossa abbia suscitato interesse, curiosità ed entusiasmo, ci è stato confermato dall’iniziativa di Sinistra Italiana a cui abbiamo partecipato venerdì scorso, in cui il Sindaco Salvetti, nei suoi saluti iniziali, si è preso l’impegno di rendere attuativa la mozione anche a Livorno, e che è stato contattato anche dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per proporre un Salario Minimo Comunale in quanti più territori possibili. Questo ci riempie d’orgoglio e di speranza verso un miglioramento reale delle condizioni di vita materiali.

Non ci è assolutamente piaciuta, però, la modalità in cui questa iniziativa è stata presentata e poi raccontata. Nessuno dei presenti, eccezion fatta per i delegati sindacali di Usb e Cgil, ha nominato il ruolo centrale che, come Potere al Popolo Livorno, abbiamo avuto, attraverso l’operato della nostra consigliera Aurora Trotta. Anzi, addirittura in un articolo de La Nazione la segreteria locale di Sinistra Italiana rivendica il risultato come un loro successo per legittimare la loro corsa al fianco del Partito Democratico alle prossime elezioni amministrative della nostra città, previste per giugno 2024.

Non crediamo che queste siano modalità giuste verso chi, come noi, ogni giorno si batte e milita in un territorio cercando di capire ed affrontare le sue contraddizioni, anche con uno sguardo alla politica nazionale. Non crediamo che queste siano modalità giuste verso i lavoratori e le lavoratrici, a cui si dovrebbe dire la verità, e non sfruttare la militanza di altri per ottenere qualche consenso facile.

Capiamo che si voglia cavalcare l’onda, perché siamo consapevoli di aver fatto una grandissima cosa, di cui giustamente anche altri vogliono parlare, ma il nostro ruolo adesso sarà di vigilanza anche sulle belle parole del Sindaco, che ha citato proprio i lavoratori dei musei cittadini da cui noi partimmo per raccogliere le firme per la nostra legge di iniziativa popolare  e da cui sviluppammo l’emendamento che chiedeva almeno i 9€ orari di retribuzione.

È infatti chiaro che non bastano le iniziative in campagna elettorale, soprattutto se con un tavolo di discussione così ampio (c’erano il segretario della Cgil Livornese, un delegato di Usb, una prossima candidata alle Europee ed Elisabetta Piccolotti, deputata della Repubblica Italiana) hanno  poi partecipato 19 persone.

La politica si fa fra la gente, non chiudendosi in stanze rivendicando il lavoro di altri.

Vittorio Cateni – Potere al Popolo Livorno

 

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