Nei giorni scorsi, la Giunta Comunale ha preso visione dell’esame comparativo delle aree interessate alla collocazione del nuovo Mercato Ortofrutticolo, concludendo che solo due delle cinque aree, soggette ad esame, dimostrano una più chiara predisposizione al nuovo insediamento. Ovvero, un’area attigua al Modigliani Forum e l’area fra via del Levante e il tratto iniziale di via della Valle Benedetta, nota come L’Uliveta, che già ha incontrato la ferma opposizione dei residenti e di molte forze politiche come la nostra per molti e validi motivi.
La Giunta sembra aver capito di aver preso un granchio con la scelta dell’Uliveta, e ha dato mandato agli Uffici di approfondire le verifiche per la realizzazione del nuovo mercato in via dei Condotti Vecchi.
Osserviamo però che nessuna delle due aree individuate presenta le caratteristiche previste dal “Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”, da cui si attingono i finanziamenti necessari alla realizzazione dello spostamento del Mercato Ortofrutticolo e all’importante progetto di liberazione dell’area che occupa attualmente, dove dovrebbero sorgere case di edilizia popolare utili a mitigare l’emergenza abitativa della città.
Il Bando infatti è espressamente “finalizzato alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate” e, al 3° comma dell’art. 4, esclude che gli interventi possano effettuarsi con ulteriore consumo di suolo.
Ci domandiamo, a questo proposito, perché non si prenda in considerazione la superficie dell’Ex Ginori tra Via Filzi e l’Aurelia, che presenta pienamente le caratteristiche previste dal Bando; è tuttora in condizioni di totale abbandono, all’interno di un’area che ha invece visto una nuova fioritura di imprese, completandone la rinascita.
L’area in questione ha una superficie non inferiore a quella attigua al Pala Modì; è munita di un’ampia via di accesso, da via Filzi, non arrecherebbe alcun disturbo ai residenti, anzi siamo convinti porterebbe giovamento al quartiere di Shangay e alle sue attività.
D’altronde, la necessità di un esproprio e la presenza di immobili da abbattere, non è assolutamente esclusa dal citato bando che, come è già stato correttamente specificato, consente finanziamenti per espropri e abbattimenti, in tutta coerenza con la sua finalità di non procedere ad ulteriore consumo di suolo e a non far costruire immobili in aree libere.
Questa è la nostra proposta, nella speranza che venga raccolta dal sindaco e dalle forze politiche di maggioranza e analizzata dagli uffici comunali per la fattibilità del progetto.