Siamo di fronte a un declino della sanità livornese a tutti i livelli.
Non parliamo, in questo caso, della sanità territoriale, che resta marginale e ridotta ai minimi termini in assenza di società della salute frutto di una evidente mancanza di visione sanitaria in città, con sedi distrettuali discutibili in continuo trasloco, ma della inesorabile ed inarrestabile cancellazione di servizi ospedalieri e specialistici, che sono diventati una grave normalità creati dall’Azienda sanitaria e rilevabili da molto tempo a questa parte da tutta la cittadinanza.
Difatti i cittadini di Livorno e Collesalvetti non hanno equità di accesso alle prestazioni di diagnosi e cura ospedaliere: il numero dei posti letto è nettamente inferiore a quello previsto dalle norme nazionali.
Registriamo della sparizione, o drastica riduzione che sia, delle specialistiche ospedaliere utili sia ad una popolazione che sta invecchiando e che si ammala sempre più, Covid e non solo, ed è altrettanto scoperta la popolazione infantile con la chiusura della chirurgia pediatrica.
Ultima in ordine temporale è la comunicazione che viene, di fatto, cancellata la chirurgia toracica, la quale sappiamo essere fondamentale per la terapia dei tumori al polmone e alla pleura, patologie tra le più rilevanti come cause di morte tra i cittadini di Livorno e Collesalvetti in considerazione dell’inquinamento industriale da cancerogeni legati alle polluzioni atmosferiche delle aziende petrolchimiche, dell’Inceneritore e così proseguendo.
Tale situazione sembra la beffa finale per cittadini ed ex lavoratori esposti a cancerogeni per il polmone e la pleura come l’amianto che ad oggi si vedono negare le necessarie cure nella propria città.
Un chirurgo che viene un giorno alla settimana non può essere sufficiente per seguire i pazienti operati, perchè necessitano di cure specifiche, ed invece si trovano degenti in reparti non specialistici.
E’ evidente l’invito a rivolgersi direttamente a Pisa per avere una assistenza migliore.
La stessa cosa sta succedendo per l’ematologia oncologica che non ha abbastanza letti in caso di leucemie acute o crisi emolitiche.
L’elenco potrebbe continuare riferendosi a tutte le altre specialistiche ospedaliere particolarmente rilevanti per i pazienti cronici, come ad esempio l’oculistica dove le attese per un intervento di cataratta superano anche l’anno, la senologia che deve utilizzare strutture private per gli interventi, la dermatologia che lamenta l’elevatissima frequenza di melanomi a Livorno.
Ogni carenza nei reparti viene risolta con il convenzionamento con l’Azienda Ospedaliera Pisana oppure con il privato, spesso privato sociale, sempre con alti costi che ricadono sul bilancio della nostra zona impoverendo sempre più le zone che non sono sedi universitarie.
Questo è il drammatico risultato frutto dell’accorpamento delle USL in Toscana basata sulla riforma del 2015 che centralizzò verso le aziende Universitarie Ospedaliere la maggior parte delle risorse a scapito dei cittadini che abitano sedi diverse da quelle universitarie di Pisa, Firenze e Siena.
Potere al Popolo vuole riportare la sanità pubblica al centro di un dibattito che coinvolga tutti i cittadini nella forte richiesta di risorse per il nostro Ospedale, poichè occorre rimettere in discussione il numero dei posti letto, le specialistiche necessarie alla città, le adeguate strumentazioni.
Inoltre, le indispensabili assunzioni di personale sono il tema cardine per dare gambe ad una sanità che realmente sia accessibile per tutte e tutti, soprattutto dopo aver vissuto e non avendo ancora superato una pandemia mondiale che avrebbe dovuto portare la politica a sanare con ingenti investimenti i tagli procurati da governi di qualsiasi colore e la sanità, oramai regionalizzata, ad una programmazione effettiva per acquisire molte più professionalità.