POTERE AL POPOLO CONTRO IL FASCISMO AZIENDALE E LA MONOCULTURA ECONOMICA! PRETENDIAMO UN’ECONOMIA DIVERSA, UN LAVORO DIVERSO!
All’Arcelor Mittal di Taranto un operaio è stato licenziato per aver scritto su Facebook di guardare una fiction televisiva lontanamente ispirata al dramma ambientale tarantino. Questo licenziamento è un ulteriore segno del regime dittatoriale che si va imponendo nei luoghi di lavoro, dove lavoratrici e lavoratori sono costretti non solo a subire lo sfruttamento di condizioni ingiuste e dannose, ma sono anche colpiti nelle loro libertà costituzionali fondamentali.
Già il Tar di Lecce ha evidenziato lo scorso febbraio la totale insostenibilità dell’impianto ex-Ilva di Taranto. Essa ha stabilito la priorità della tutela della salute su ogni forma di produzione economica per quanto strategica essa sia.
Potere al Popolo chiede la chiusura totale degli impianti, lo smantellamento, la bonifica e la completa riconversione economica di tutto il territorio, con la piena salvaguardia di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori!
Esprimiamo totale solidarietà all’operaio licenziato con pratiche che rischiano di diventare mezzo sempre più lecito all’interno dei posti di lavoro.
La lotta alla Ex IlVA deve diventare un momento di mobilitazione generale, sia per la difesa delle libertà delle lavoratrici e dei lavoratori, sia per il diritto alla salute dentro e fuori i luoghi di lavoro.
Il licenziamento dell’operaio che aveva scritto sulla salute e sull’ambiente dimostra che il diritto alla salute, quello al lavoro e quello alla libertà di pensiero, o sono difesi assieme, o assieme sono negati.
Il 14 aprile saremo anche noi in presidio contro il fascismo aziendale e per ribadire le nostre rivendicazioni: chiusura dell’impianto, smantellamento, bonifiche e riconversione economica ed occupazionale dell’intero territorio tarantino.
Basta monocoltura economica, basta lavorare per un sistema produttivo insostenibile!
La lotta alla Ex IlVA deve diventare un momento di mobilitazione generale, sia per la difesa delle libertà delle lavoratrici e dei lavoratori, sia per il diritto alla salute dentro e fuori i luoghi di lavoro.
Il governo Draghi, che come i predecessori è complice di tutti i misfatti di Arcelor Mittal, deve essere chiamato a rispondere di quanto avviene a Taranto e attuare delle vere politiche di transizione ecologica.
Il fascismo aziendale e la devastazione dell’ambiente e della vita devono essere fermati.