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[Lecce] Report assemblea territoriale

Sappiamo che molti e molte non sono riusciti/e a partecipare all’assemblea di Potere al popolo – Sud Salento tenutasi ad Alessano nel pomeriggio del 30 marzo. Per questo abbiamo scritto questo breve report. Facciamolo girare, inviamolo agli interessati, iscriviamoci al gruppo contatti: c’è tanto da fare anche quaggiù nel Capo di Leuca!

Report assemblea Potere al popolo sud Salento

 

A un mese dal voto

Buona la partecipazione a quasi un mese dal voto: hanno partecipato una cinquantina di persone, 11 gli interventi per un’assemblea durata circa 2 ore. Era importante ritrovarsi dentro Pap, perché c’è il rischio in questa fase che il discorso politico si sposti rapidamente a destra. Lo abbiamo visto durante la campagna elettorale: tutti hanno declinato l’odio verso gli immigrati, mentre le false promesse si sono sprecate. Abbiamo ribadito che le elezioni per noi non sono state un fine, ma un mezzo per formare una rete nazionale e dare la possibilità a chi ogni giorno porta avanti battaglie sacrosante sul territorio (per il lavoro, per la tutela dell’ambiente e del territorio, per una sanità pubblica e gratuita) di autorappresentarsi sul piano politico, senza dover cedere le proprie istanze ad altre forze (dai 5 stelle alla lega) che le capitalizzano salvo poi sacrificarle in nome di altri interessi.

Ora è giunto il momento di darsi una progettualità quotidiana sul nostro territorio, declinando sul locale quelle che sono state le indicazioni dell’assemblea nazionale del 18 marzo. (link).

 

 Un territorio difficile

Il territorio salentino è un territorio difficile. Dal punto di vista lavorativo è un territorio martoriato non solo dalla disoccupazione, ma anche dalle condizioni di lavoro indegne: chi lavora non possiede nemmeno le conoscenze necessarie a difendersi e pretendere condizioni migliori. La disoccupazione porta spesso con sé emigrazione. Eppure il nostro territorio offrirebbe tante possibilità, nel senso della tutela del paesaggio e della valorizzazione dell’agricoltura. Ufficialmente gli addetti in agricoltura sono meno dell’1% del totale degli occupati nella provincia di Lecce, ma basta guardarsi intorno per notare la vocazione agricola del nostro territorio: sarebbe necessario ripartire dal biologico, dalla costruzione di reti di distribuzione locali (è stato fatto l’esempio delle Comunità di supporto all’agricoltore – CSA), dal recupero dell’incolto e dalle buone pratiche, dal rilancio dell’olivicoltura proprio in questo momento in cui siamo stati abbandonati nel fronteggiare in solitudine la sindrome da essiccamento rapido degli ulivi.

Chi ci governa ha invece in mente un modello di sviluppo insostenibile, guidato dagli interessi di pochi piuttosto che dall’urgenza di affrontare una riconversione ecologica dell’economia. La TAP, le trivellazioni nel Mediterraneo, ma anche l’inquinamento dei terreni e delle falde dovuto all’utilizzo eccessivo dei diserbanti sono solo alcuni degli esempi di sfruttamento del territorio contro il quale è giusto e importante battersi a tutti i livelli

 

Proposte emerse

Diventa dunque urgente, in un territorio costituito da piccoli comuni come il nostro, riuscire a costruire una progettualità comune.

1)      Ripartire dalla comunità. Qualsiasi progetto politico non può che basarsi sulla ricostruzione di legami comunitari. L’individualismo di chi abbandona i rifiuti per strada fa il paio con il razzismo, con la paura del diverso, sospinta in avanti dal discorso razzista. Per questo sono importanti le pratiche che ricostruiscono legami. Una proposta potrebbe essere quella della casa del popolo/casa di ascolto popolare. Un unico luogo per tutto il basso Salento divenga centro di propagazione delle lotte, ma anche di formazione delle buone pratiche e di mutualismo.

2)      Mutualismo. Assolvere ai bisogni sociali è un modo per fare inchiesta sul territorio e capire effettivamente la natura dei problemi e le possibili soluzioni. Le attività proposte vanno dalla costruzione di sportelli – anche itineranti – di consulenza e supporto ai lavoratori, alla costruzione di reti di supporto a chi porta avanti buone pratiche agricole.

3)      Sostegno alle lotte. È importante portare sostegno alle lotte in corso, dalla Tap all’opposizione alle trivellazioni che rischiano di distruggere il nostro ecosistema marino.

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