Didattica a distanza oppure distanza nella didattica?
In questi giorni di crisi e di quarantena la scuola, come tanti altri aspetti della vita quotidiana, ha subìto cambiamenti radicali per adattarsi all’isolamento. Se non tutti, gran parte dei docenti si è immediatamente organizzata per poter andare avanti con i programmi, continuare a seguire i propri studenti e non abbandonarli ad un periodo di inattività e di atrofia della mente.
Questo è stato possibile grazie all’adozione degli strumenti tecnologici e ad internet: studenti che dalla scrivania nella loro stanzetta, di fronte al PC o al tablet, possono seguire la lezione trasmessa attraverso internet.
Tutto bello! Se non fosse che ci si dimentica sempre degli ultimi. In questi giorni stiamo ricevendo sempre più segnalazioni da parte di famiglie, associazioni, compagni, che ci riferiscono situazioni in cui questo nuovo approccio alla didattica non riesce a raggiungere tutti gli studenti.
Sono infatti diversi i casi di famiglie che non hanno device, oppure che non ne hanno un numero adeguato per poter coprire le esigenze di studio o di lavoro di tutti i componenti della famiglia. Casi in cui un genitore deve scegliere se continuare a lavorare oppure far seguire la lezione ai propri figli.
Un’altra criticità viene segnalata anche nell’accesso alla rete internet. Molte famiglie infatti non hanno una abbonamento casalingo oppure basano il loro accesso ad internet su contratti a consumo limitato, un numero di Gigabyte esaurito in poco tempo dalle lunghe video/audio chiamate per la didattica o per il lavoro.
I bambini che non hanno queste possibilità appartengono quasi sempre alle famiglie più povere, condizione che spesso li pone in una situazione di svantaggio nell’approccio alla didattica classica. L’approccio alla didattica a distanza, tanto elogiato, aumenta ancora di più quel divario rispetto a chi può permettersi un PC tutto suo ed una connessione a banda larga con traffico illimitato.
Questa crisi, anche nell’ambito scolastico, ha messo a nudo le debolezze del sistema, l’assenza dello Stato e le lacune delle istituzioni che dovrebbero garantire a tutti l’accesso alle risorse per studiare e lavorare senza creare cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Come sempre più spesso accade, semplici cittadini devono sostituirsi alle Istituzioni per sopperire alle mancanze di un sistema che non si cura degli ultimi.
➡️Per questo il nostro motto “Attiviamo la solidarietà popolare” si amplia con la Campagna “Libera la rete e PC per tutte/i -“Accesso per tutte/i”
📶Hai una connessione internet illimitata? Puoi rendere pubblica la tua rete WiFi in modo da condividerla con chi, nelle vicinanze, non si può permettere una connessione.
Se non sai come fare o hai dei dubbi, contattaci!
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