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[Ivrea] Un castello di bugie: il caso MGC-MANITAL

La proprietà fa scelte sconsiderate ma come al solito a pagare sono i lavoratori!

A volte succede pure che il fallimento di un’azienda sia un’eventualità già pianificata al momento della nascita della società stessa. Lo sanno bene i lavoratori di MGC, ramo edile del gruppo MANITAL, che da lunedì 4 Novembre sono in presidio permanente davanti al castello di Parella.
MGC Srl nasce nel 2013 dall’acquisizione da parte di MANITAL di un ramo dell’azienda in fallimento Guerini Costruzioni SPA. L’obiettivo del gruppo è quello di utilizzare il suo nuovo ramo edile per la creazione di un albergo di extra-lusso, attraverso la ristrutturazione del castello di Parella, già acquistato dalla stessa MANITAL nel 2011 per 40 milioni di euro.
Tuttavia, nel corso degli anni MGC riesce ad andare oltre la ristrutturazione del Castello, mettendo a frutto le competenze dei propri lavoratori che ottengono appalti nel settore dell’edilizia pubblica.
Ai proprietari di MANITAL però non interessa la ristrutturazione dei bagni delle scuole: una volta completato il grosso dei lavori per aprire l’albergo, l’investimento morale e materiale verso MGC viene meno. Secondo la testimonianza dei lavoratori in presidio, un amministratore lungimirante viene mandato via ed una serie di decisioni successive porta alla graduale riduzione del potenziale operativo dell’azienda, fino alla perdita del DURC, e con esso la possibilità di accedere a nuovi appalti pubblici.
Gli operai iniziano a non ricevere più puntualmente gli stipendi, i fornitori non vengono pagati e cominciano le legittime proteste. A maggio i lavoratori scioperano e l’azienda fa rientrare le proteste presentando prove dei bonifici effettuati. I lavoratori tuttavia scoprono successivamente che tali prove sono fasulle: dovranno aspettare ancora settimane prima di ricevere il denaro.
In estate l’azienda dà inizio ad una vendita sistematica dei mezzi di lavoro come camion e ponteggi, facendola passare come misura necessaria per pagare i salari. Già da agosto però i dipendenti non vedono più un euro. In seguito si scopre che la “vendita” dei mezzi è in realtà l’ennesimo trucco: ad esempio, un camion del valore di quasi centomila euro è stato svenduto per soli 17.000 euro a un’azienda nell’orbita della stessa MANITAL, la Hortilus e Vivai Srl. In pratica, si prepara già il fallimento, trasferendo ad altre aziende tutti i beni che potrebbero essere realmente messi in vendita dall’autorità giudiziaria per pagare i lavoratori in caso di bancarotta.
Con gli stipendi che non arrivano di nuovo da più di tre mesi, la cassa edile non pagata da marzo, e di fronte ad una totale mancanza di prospettive, l’ultimo strumento in mano ai lavoratori per cercare di ottenere quantomeno ciò che gli è dovuto è andare a farsi sentire nella sede più appropriata, il gioiellino di casa MANITAL, ossia il Castello di Parella. Dal 4 novembre il suono di una sirena e gli operai che battono su quattro fusti vuoti ricordano ai clienti dell’albergo che chi ha lavorato per costruirlo non porta a casa il pane.
Nella giornata di oggi, mercoledì 13 novembre, l’azienda ha convocato un incontro presso la propria sede ad Ivrea, chiedendo la presenza di tutti. I lavoratori tuttavia decidono di restare in presidio e mandare soltanto alcuni rappresentanti insieme ai delegati sindacali. All’incontro l’azienda è arrivata in ritardo, rappresentata da un nuovo amministratore nominato in nottata, e senza alcuna proposta. C’è voluto poco per scoprire il reale motivo della convocazione di tutti I lavoratori a questo meeting: era il tentativo di far smobilitare temporaneamente il presidio, attraverso l’ennesima presa in giro, per permettere lo svolgimento indisturbato di un seminario previsto al Castello. Da oggi perciò il presidio non solo viene mantenuto, ma i lavoratori hanno intenzione di organizzarsi per rilanciare la lotta. La difficoltà maggiore risiede nel fatto che, pur essendo quasi tutti in condizioni simili, i dipendenti degli altri rami della MANITAL al momento non si uniscono ai loro colleghi di MGC. Questo succede proprio a causa della strutturazione del gruppo in diverse sotto-aziende, che negoziano con i rispettivi lavoratori a condizioni diverse: I dipendenti dell’Hotel sono quasi tutti con contratto a chiamata o a tempo determinato, quindi sotto ricatto costante, quelli di altri rami d’azienda sono pagati in surroga dall’ente presso il quale sono mandati a lavorare, altri ancora sono anch’essi senza stipendio ma vengono riportati all’ordine da prospettive aziendali apparentemente più concrete: grazie al sistema messo in piedi dai suoi proprietari, MANITAL riesce perciò ad applicare la più classica strategia del “divide et impera” per soffocare le lotte dei lavoratori. Qualcuno va tenuto buono, qualcun altro va sacrificato, e questi sono ora gli operai di MGC.
Come PaP Ivrea esprimiamo piena solidarietà e sostegno ai lavoratori della MGC che lottano perché gli vengano riconosciuti i loro diritti. Diritti da troppo tempo calpestati dall’insopportabile arroganza del potere.
Siamo al loro fianco, e non solo a parole ma partecipando attivamente alla loro lotta.

AL FIANCO DEI LAVORATORI IN LOTTA! SOLO UNITI SI VINCE!

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