Israele ha calato la maschera: dopo aver demolito ogni edificio, spezzato decine di migliaia di vite, e a loro dire eliminato ogni leader della Resistenza sia in Palestina che in Libano, non arresta la sua azione distruttiva, ma anzi la intensifica provocando una escalation senza limiti in tutto il medio oriente e rischiando di coinvolgerci direttamente nel conflitto.
Le recenti elezioni negli USA con la vittoria di Trump rappresentano un ulteriore elemento di instabilità per l’area. Il neopresidente statunitense non ha mai fatto mistero delle sue politiche e intenzioni aggressive verso l’Iran e tutti gli stati e le organizzazioni non allineate dell’area, con il rischio concreto di un allargamento esponenziale del conflitto anche tenendo conto della presenza di basi russe nell’area.
Il governo italiano e tutta l’Unione Europea, seguendo i dictat di Washington, non solo sono complici del genocidio ma anche dell’escalation in corso e corresponsabili nell’esporre anche i popoli europei al rischio di guerra. Dal Governo italiano e da tutti i governi della UE si ripete costantemente il ritornello del diritto di Israele di difendersi, ma questa non è difesa perché non c’è offesa ma solo occupazione. E contro un’occupazione tutte le modalità di resistenza sono legittime. Riaffermiamo con forza infatti il diritto alla resistenza dei popoli e in particolar modo a quelli esposti al colonialismo israeliano e sionista.
Non scorgendo all’orizzonte alcuna reale ed efficace risposta politica e opposizione allo scenario di guerra che si sta aggravando nel panorama internazionale, è fondamentale mobilitarsi e allearsi per un fronte ampio contro la guerra, il genocidio e le politiche bellicistiche.
L’Assemblea, aperta a tutte le realtà palestinesi libanesi e dei solidali con la Palestina e con i popoli del medioriente e contro le guerre intende rilanciare la mobilitazione contro Israele, il genocidio, le guerre, per l’autodeterminazione dei popoli mediorientali e per la liberazione di tutta la Palestina da Israele e dal sionismo.
Per questo indiciamo una manifestazione nazionale unitaria il 30 Novembre a Roma che rilanci queste parole d’ordine:
- Stop al genocidio e ai crimini di guerra e contro l’umanità
- affermare il pericolo che ora Israele rappresenta per tutto il mondo
- stop ai bombardamenti in Libano e all’escalation in Medio Oriente
- riconoscere il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e di tutti i popoli oppressi
- Incriminazione per i principali responsabili del massacro e sostegno alla mozione proposta dal Sud Africa alla corte internazionale di giustizia
- Fine dell’occupazione, colonialismo d’insediamento, pulizia etnica e crollo dello stato d’Apartheid
- diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi
- libertà per tutt* i prigionieri palestinesi anche su suolo italiano
- sanzioni totali al settore militare israeliano, con deciso embargo sulle armi
- interruzioni dei rapporti accademici, economici, militari, diplomatici e politici con Israele
- Sostegno alla Resistenza Palestinese, che prosegue da oltre 76 anni.
- stop invio di armi da parte di tutti i governi occidentali in tutti gli scenari di guerra
- Immediata dissoluzione della Nato e di tutte le strutture militari e oppressive che l’imperialismo ha costruito negli anni.
- dimissione del governo italiano responsabile di sostenere il genocidio e lo stato terrorista di Israele.
- intersezionalità delle lotte, affianco a tutti i popoli in rivolta
Seguendo queste parole d’ordine, costruiremo un futuro alternativo. Proponiamo inoltre una riunione per Domenica 1 Dicembre di bilancio della manifestazione e per creare una rete antisionista e contro le guerre che coordini le future iniziative e mobilitazioni a livello nazionale.
Palestina Libera! Intifada fino alla Vittoria!
ASSEMBLEA del 9 Novembre