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Il PD livornese apre all’idea di inceneritore a Stagno!

Si torna a parlare di Eni. Ancora una volta si associa il riciclo chimico delle plastiche e dei rifiuti non organici al fine di ottenere carburanti, spacciandolo per “economia circolare”.

Si dice di voler superare discariche ed inceneritori, ma si ipotizza come soluzione impianti industriali che non sono altro che un business sui rifiuti.

Dopo le esternazioni dei carri armati di Giani, evidentemente la Federazione del PD di Livorno insieme alle unioni comunali di Livorno e Collesalvetti, vuole smentire e fugare ogni dubbio: i carri armati non servono, basta addolcire la pillola con qualche dato e rassicurazione, e noi accettiamo tutto sulla pelle dei livornesi. Il PD parla di “forte riduzione dei termovalorizzatori”, ma guarda caso a Livorno se ne costruirà un altro e oltretutto si andrà a sommare con il già inquinante impianto della raffineria!

Si vuole in tutti i modi provare a rassicurare la popolazione sul progetto di mega-inceneritore Eni a Stagno come se tutto sia ancora “da vedere e valutare”, peccato che proprio in questi giorni il governo abbia ricevuto l’amministratore di Maire Tecnimont (partner di Eni da un anno) che parla di “rifiuti come il nuovo petrolio” cosi riporta il Corriere della sera del 22/6 e fra gli esempi cita proprio la Raffineria Eni di Livorno (https://bit.ly/2Nt1P7H).

Viene definito:”sito da riconvertire, un modello che stiamo applicando”

Quindi dove sta la verità?

È tutto come ci vuol far credere il Partito Democratico, oppure tutto è già in preparazione e la consultazione rischia di essere solo una farsa? Perché la frase di Giani dei carri armati continua a ronzarci nelle orecchie, le stesse orecchie che il Pd prova a tirare al sindaco che aveva detto che “Livorno ha già dato, andrà cercato un altro sito”.

Cosa che comunque non ci convince: il problema non è quanti inceneritori si fanno, e dove. Il problema è che non riuscite a ridurli quei rifiuti, a imporre un riciclo dei materiali, a far sì che non vi siano sprechi, imballaggi inutili, uso di plastiche senza motivo. Ecco, qui sta il problema. Perché per voi i “rifiuti sono il nuovo petrolio” e quindi più ce ne sono, meglio è, ma solo per riempire le vostre tasche a discapito della nostra salute.

La società Maire Tecnimont raccoglie plastica in metà delle regioni italiane, si sta preparando ad un business davvero importante con Eni (come da accordo siglato 10 giugno 2019), ma non sarà certo “BIO” o “Circolare”.

Livorno rischia di diventare non solo la pattumiera della Toscana, ma anche di mezza Italia.

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