Proprio in questi giorni il vertice brasiliano dell’Embraco, che altro non è una branca della grande multinazionale americana Whirlpool, ha ribadito a chiare lettere che non intende tornare sui suoi passi, che è ben deciso a chiudere la fabbrica di Chieri non risultando più redditizia nell’attuale “panorama competitivo” (cioè secondo i criteri sfruttatori del mercato capitalista), e a trasferire le produzioni altrove.
Molte nostre/i compagne e compagni da tempo hanno seguito da vicino le vicende delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Embraco ed anche recentemente come Potere al Popolo abbiamo partecipato e sostenuto le loro mobilitazioni. Incontrare oggi i lavoratori anche con la presenza del compagno Giorgio Cremaschi è per noi importante per manifestare tutta la nostra solidarietà, portare il nostro sostegno e discutere con loro sul da farsi nelle prossime settimane, dopo il 4 marzo.
Per Embraco, come per tutte le altre drammatiche crisi industriali che sconvolgono il paese, mentre Gentiloni e Renzi vantano la ripresa, il nodo a nostro avviso è sempre lo stesso. O lo stato torna ad intervenire direttamente nell’economia e nel sistema produttivo, con nazionalizzazioni, mettendo vincoli e controlli alle multinazionali e obbligandole a finanziare la ripresa e la riconversione coi loro soldi, oppure c’è il massacro sociale.
Saremo al fianco delle lavoratrici e lavoratori dell’Embraco e della loro lotta anche dopo il 4 marzo!
Proprio in questi giorni il vertice brasiliano dell’Embraco, che altro non è una branca della grande multinazionale americana Whirlpool, ha ribadito a chiare lettere che non intende tornare sui suoi passi, che è ben deciso a chiudere la fabbrica di Chieri non risultando più redditizia nell’attuale “panorama competitivo” (cioè secondo i criteri sfruttatori del mercato capitalista), e a trasferire le produzioni altrove.
Molte nostre/i compagne e compagni da tempo hanno seguito da vicino le vicende delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Embraco ed anche recentemente come Potere al Popolo abbiamo partecipato e sostenuto le loro mobilitazioni. Incontrare oggi i lavoratori anche con la presenza del compagno Giorgio Cremaschi è per noi importante per manifestare tutta la nostra solidarietà, portare il nostro sostegno e discutere con loro sul da farsi nelle prossime settimane, dopo il 4 marzo.
Per Embraco, come per tutte le altre drammatiche crisi industriali che sconvolgono il paese, mentre Gentiloni e Renzi vantano la ripresa, il nodo a nostro avviso è sempre lo stesso. O lo stato torna ad intervenire direttamente nell’economia e nel sistema produttivo, con nazionalizzazioni, mettendo vincoli e controlli alle multinazionali e obbligandole a finanziare la ripresa e la riconversione coi loro soldi, oppure c’è il massacro sociale.
Saremo al fianco delle lavoratrici e lavoratori dell’Embraco e della loro lotta anche dopo il 4 marzo!
