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[GALLARATE – VA] DIFENDIAMO IL BOSCO DI VIA CURTATONE E I PLESSI SCOLASTICI ATTUALI DI CASCINETTA E CAJELLO

Da mesi oramai a Gallarate numerosə cittadinə e comitati del territorio si battono contro l’ennesima opera di cementificazione del verde pubblico, come troppo spesso siamo abituati a vedere, Questura, Prefettura e Amministrazione Comunale hanno iniziato una vera e propria guerra contro chi sta difendendo gli alberi dalle ruspe e dalle logiche ecocide di amministrazioni, nel nome della “rigenerazione urbana” portano avanti opere di smantellamento delle aree verdi nelle città.

Tutto accompagnato dalla violenza delle forze dell’ordine contro chi si oppone, da giorni i tentativi di sgombero in corso con la solita violenza poliziesca, intimidazioni, arresti e misure cautelari di allontanamento per lə solidali accorsə.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al comitato Salviamo gli alberi di Gallarate, alle compagne e ai compagni colpiti dalla repressione e sosteniamo l’appello ad accorrere per chi può e si trova in zona

Ricondividiamo di seguito l’appello ufficiale del comitato:

Ci rivolgiamo all’Amministrazione comunale di Gallarate, alle forze politiche gallaratesi e al Consiglio regionale della Lombardia per esprimere la nostra contrarietà al progetto Grow29 nella sua attuale conformazione. Siamo contrari alla realizzazione di un polo scolastico unico di Cajello-Cascinetta e alla sua collocazione nell’area boschiva di via Curtatone.
Chiediamo invece che i fondi europei stanziati da Regione Lombardia a favore dei progetti di rigenerazione urbana vadano a favore della ristrutturazione, riqualificazione e potenziamento degli edifici scolastici esistenti.
Questo per diverse ragioni di ordine sociale e ambientale:
* La rigenerazione urbana deve puntare a riqualificare l’esistente per non produrre nuovo consumo di suolo: il progetto del nuovo polo scolastico, al contrario, dismette edifici ancora funzionali e funzionanti per disboscare e consumare suolo
* Il polo scolastico unico tende ad accentrare le strutture scolastiche e ad allontanarle dai loro naturali fruitori, trasformando Cajello e Cascinetta in quartieri dormitorio, accentuando il rischio di dispersione scolastica soprattutto per i bambini di origine straniera, creando una scuola ghetto con classi pollaio in cui stipare fino a 30 bambini
* Il progetto non rispecchia i bisogni dei due quartieri ed è stato calato dall’alto senza un reale coinvolgimento della popolazione dei quartieri interessati
Da un punto di vista ambientale:
* L’area su cui sorgerà il nuovo polo scolastico è inadatta a ospitare delle scuole perché racchiusa tra autostrada e ferrovia e soggetta a forte inquinamento acustico ed atmosferico
* La concentrazione di più plessi scolastici in un unico luogo e il dirottare una parte dei bambini su scuole più lontane avrebbe un forte impatto negativo su viabilità, traffico veicolare e inquinamento: l’esatto contrario della mobilità sostenibile e della città dei 15 minuti propugnate a livello europeo
* Il nuovo polo scolastico sorgerebbe su un’area boschiva che è una preziosa zona cuscinetto che protegge il quartiere e le case popolari da inquinamento acustico ed atmosferico.
Lo stesso parco del Ticino ha chiesto quest’autunno una diversa collocazione per il nuovo polo scolastico per poter preservare quest’area boschiva.
CHIEDIAMO QUINDI:
* La ristrutturazione e riqualificazione delle scuole esistenti
* Il mantenimento e la valorizzazione dell’area boschiva di via Curtatone.Questo vero e proprio bosco urbano, il cui valore è stato riconosciuto anche dal Parco del Ticino, non deve essere tagliato né abbandonato al degrado: deve essere messo a disposizione dei due quartieri tra i più poveri di verde pubblico di tutta Gallarate, rendendolo fruibile alla cittadinanza con opportuni interventi. Nell’area sono presenti querce, aceri di montagna, cedri e abeti ed è stata censita la presenza di merli, cinciallegre, picchi rossi maggiori, capinere, cince bigie e cornacchie grigie. Tra i mammiferi è stata registrata la presenza di silvaghi orientali (minilepri). Può diventare un laboratorio didattico all’aria aperta per i bambini del quartiere.
* Riteniamo che nessuna compensazione possa controbilanciare la perdita di un ecosistema pluridecennale e chiediamo che comunque qualsiasi ipotesi di compensazione preveda la trasformazione in area boschiva di aree edificate o edificabili di superficie almeno pari a quella disboscata all’interno del perimetro cittadino. A titolo esemplificativo citiamo la scuola primaria di Cajello (che il progetto Grow29trasformerebbe in area dismessa senza prefigurare nuove destinazioni), ma anche altre aree dismesse possono e devono essere identificate all’interno del perimetro urbano e rinaturalizzate.
Non ci rassegniamo all’ennesima cementificazione di uno degli ultimi lembi di verde della nostra città e a un progetto contraddittorio con gli obiettivi di coesione sociale, inclusione e sviluppo sostenibile (agenda 2030) sulla base dei quali i fondi europei sono stati assegnati alla nostra città.
Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate

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