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FERMIAMO LA CENSURA DEL MINISTERO DEGLI ESTERI

Conferenza stampa alla Farnesina – Venerdì 26 gennaio ore 12

Il Ministero degli Esteri ha recentemente imposto all’Istituto Italiano di Cultura di Córdoba, organismo del locale consolato italiano in Argentina, l’eliminazione dei contenuti video di un’iniziativa di cultura gastronomica che aveva visto la partecipazione di Chef Rubio. La censura avveniva poche ore dopo che lo stesso Rubio aveva condiviso gli stessi video sui propri canali social, lanciando un messaggio di solidarietà verso la Palestina e riprendendo un momento dell’iniziativa in cui semplicemente indossava una maglietta con la bandiera palestinese.

Condanniamo il gesto arbitrario di rappresaglia contro Gabriele Rubini a cui va la nostra solidarietà, colpevole solo di aver espresso in altro contesto opinioni antisioniste e difformi dalla linea di governo. Una vera e propria damnatio memoriae per gli oppositori politici, che nega qualsiasi forma di democrazia. Totale legittimazione ricevono invece i personaggi che in tutte le istituzioni sostengono Israele e quindi la pulizia etnica della popolazione palestinese. Negli stessi giorni in cui uno stato sovrano come il Sud Africa ha richiesto al tribunale dell’Aia la condanna del genocidio in corso con oltre 24 mila morti.

Non tollereremo il silenziamento preventivo degli elementi di dissenso, non incroceremo le braccia di fronte a un clima di repressione e guerra che sta pervadendo ogni sfera della vita sociale e istituzionale, con un’arbitrarietà senza precedenti, mentre il Parlamento prosegue sulla sua linea bellicista e si appresta a votare nuovamente l’invio di armi all’Ucraina. E’ evidente che il patentino di “idoneità” viene riconosciuto solo alle iniziative organiche alla linea bellicista della NATO, condannando all’oblio gli ospiti sgraditi al governo.

Pretendiamo la ripubblicazione immediata dei contenuti rimossi. Il Ministro Tajani dovrà rispondere in Parlamento di quanto accaduto. Altrimenti dovremo credere, dopo l’astensione dal voto della risoluzione ONU per il cessate il fuoco, che il nostro governo sostenga attivamente la cancellazione della Palestina dalle mappe e dalla Storia.

Continuiamo a sostenere il diritto della Palestina all’esistenza. Di fronte alla resistenza quotidiana di un popolo che da oltre 75 anni non ha mai smesso di lottare, abbiamo il dovere di agire con tutti i mezzi a nostra disposizione. Boicottiamo le aziende e gli enti coinvolti nel genocidio. Denunciamo la complicità del nostro governo e dei paesi occidentali con il massacro in corso.

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