“Per noi c’è uno scopo: distruggere #Gaza, distruggere questo male assoluto”. Lo ha detto, in tv, a StaseraItalia Dror Eydar, ex ambasciatore di #Israele in Italia dal 2019 al 2022.
Quest’uomo ieri ha ammesso in prima serata, di fronte a milioni di telespettatori italiani, che l’obiettivo di Israele è quello di spazzare via l’intera popolazione della Striscia. Ciò conferma che non siamo di fronte a una guerra, ma a un #genocidio.
Vorremmo che fosse chiaro che né i palestinesi né noi utilizziamo questo termine con leggerezza. Il 15 ottobre scorso 800 accademici, esperti di diritto internazionale, hanno prodotto un appello pubblico denunciando quello che a tutti gli effetti si sta configurando come un genocidio.
Secondo l’appello, l’art.2 della Convenzione per la Prevenzione e la Punizione del Crimine di Genocidio, approvata nel 1948 dall’ONU, stabilisce che “per genocidio si intende uno dei seguenti atti commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, in quanto tale:
(a) Uccidere i membri del gruppo;
(b) provocare gravi danni fisici o mentali a membri del gruppo;
(c) infliggere deliberatamente al gruppo condizioni di vita tali da provocarne la distruzione fisica, totale o parziale;
(d) Imporre misure volte a impedire le nascite all’interno del gruppo;
(e) trasferire con la forza bambini del gruppo a un altro gruppo”.
Il sistematico bombardamento di strutture civili, case, ospedali, scuole; l’assedio totale della striscia e la chiusura di elettricità, carburante e acqua; le dichiarazioni dei principali decisori politici e delle alte sfere dell’esercito israeliano, volte a deumanizzare totalmente il popolo gazawi; la decisione di deportare un milione e mezzo di persone; il bombardamento sistematico delle vie di fuga verso il sud della striscia e il coprifuoco e gli omicidi perpetrati anche in Cisgiordania non lasciano alcun dubbio.
Come previsto dalla Convenzione sul genocidio, nel momento in cui si palesa il rischio che questo crimine supremo contro l’umanità venga commesso, ogni Stato ha l’obbligo di intervenire per impedirlo. L’ONU in particolare ha l’obbligo di agire con risolutezza, assicurando i responsabili politici e militari e i loro fiancheggiatori alla Corte Penale Internazionale.
Se non agiamo ora, se non obblighiamo i nostri Governi complici ad agire, domani potrebbe essere troppo tardi.
Fermiamo Israele.