In queste settimane Potere al Popolo ha ricevuto diversi inviti alla discussione politica rispetto alle imminenti elezioni europee. Dal Pci a Dema, fino a varie associazioni e movimenti, il confronto si è aperto per condividere con tutte le forze antiliberiste i processi e le posizioni attualmente in elaborazione.
Abbiamo accettato questi inviti perché Potere al Popolo è un movimento sociale e politico nato per aprire dibattito sulle pratiche di lotta, sulle analisi di merito e sulla costruzione di un metodo alternativo ai processi costituenti dei soliti cartelli elettorali. Per arrivare a costruire la più vasta unità degli sfruttati.
In queste occasioni ci siamo disposti per lo più ad ascoltare le posizioni e le elaborazioni dei nostri interlocutori, limitandoci a socializzare i punti scritti nel nostro programma e il dibattito che abbiamo costruito durante le assemblee nazionali, territoriali e nel coordinamento nazionale. Questo perché pensiamo che gli unici che possono deliberare sulle scelte effettive di Potere al Popolo rispetto alle europee siano gli aderenti, che proprio in questi giorni e fino a sabato 12 gennaio voteranno sulla piattaforma.
È questa infatti, la caratterizzazione di metodo che ci differenzia dal panorama attualmente esistente. L’utilizzo della partecipazione diretta attraverso la piattaforma, infatti, ci permette di implementare il protagonismo diretto di chi ogni giorno si impegna sui territori e nelle assemblee per costruire radicamento, mutualismo e vertenze, di ascoltare anche la voce di chi, pure se non riesce a partecipare attivamente, crede in un movimento che nasce dal basso e vuole pronunciarsi su scelte fondamentali, senza lasciare la discussione alle solite burocrazie di partito.
Abbiamo pertanto evitato di esprimere una nostra posizione in merito alla partecipazione alle europee fin quando non sarà terminata la nostra consultazione, sottolineando allo stesso tempo che le questioni fondamentali per noi, che nasciamo per costruire l’unità del blocco sociale impoverito dalla crisi e dalle politiche di austerità, riguardano innanzitutto i contenuti di analisi e di programma con cui si intendono costruire possibili alleanze.
In questi mesi di discussione durante i tavoli nazionali e nelle assemblee territoriali si è infatti delineata la nostra posizione di merito rispetto all’Unione Europea per invertire la rotta dell’austerità e del ricatto del debito. Per noi il punto dirimente è la questione, diventata persino di buon senso, di rottura di quei trattati europei che nessun popolo ha mai votato e che oggi impediscono l’avanzare dei diritti sociali e della democrazia reale, la difesa del welfare, la lotta alle delocalizzazioni, all’evasione fiscale, al predominio assoluto dei mercati.
Noi pensiamo che non si possa concorrere per entrare nel parlamento europeo senza una chiara radicalità programmatica in tal senso, senza prepararsi a uno scontro diretto per tutelare i bisogni delle classi popolari compromessi dal ricatto del pareggio di bilancio e del fiscal compact.
Del resto, come ci ha mostrato il movimento dei gilet gialli, quando questa radicalità entra in campo – per giunta in uno dei paesi fondatori dell’UE – non c’è ricatto di mercato che tenga e si riesce addirittura a sforare il limite imposto dalla Commissione sul deficit di bilancio… È questa strada di lotta e di costruzione di potere popolare che vogliamo e dobbiamo aprire in tutto il continente, e su questo ci interessa confrontarci con tutti, partiti ma anche collettivi, movimenti, associazioni, intellettuali, artisti.
Indipendentemente dalla scelta che si farà per queste europee, prima e dopo le elezioni Potere al Popolo continuerà ad andare avanti, ad aprire Case del Popolo, a rivolgersi al nostro blocco sociale con umiltà e determinazione, a fare tutto al contrario rispetto alla sinistra degli ultimi decenni. Abbiamo troppo bisogno di scuotere il nostro paese, abbiamo bisogno di trovare luoghi di azione comune, di rimettere al centro le esperienze di lotta attualmente in corso nel paese, e i soggetti reali che hanno aperto spazi di conflitto con questo governo e con i governi precedenti.
Nel frattempo invitiamo tutte e tutti gli iscritti a pronunciarsi sulla piattaforma, per arrivare in maniera condivisa alla migliore elaborazione sulla prospettiva europea in cui Potere al Popolo possa continuare a lavorare, a crescere, a mobilitarsi. Solo attraverso la partecipazione arrivano le scelte giuste!