Si è riunito a Roma il 28 e 29 Gennaio 2023 il Coordinamento Nazionale di Potere al Popolo, nel quale grande spazio e attenzione sono stati rivolti alla discussione su Unione Popolare, l’esperienza che ci ha visto fin dall’inizio partecipi per la costruzione di un’opzione politica di alternativa nelle elezioni del 25 Settembre 2022.
Da allora Unione Popolare è andata avanti, questa è la prima cosa importante e che crediamo debba essere valorizzata. UP, grazie all’impegno e alla partecipazione delle organizzazioni fondatrici e di tutti quei soggetti, singoli e collettivi, che si sono uniti al percorso di confronto e crescita, è in questo momento una realtà politica che, nella difficoltà del contesto sociale ed economico, è presente sia a livello territoriale che a livello nazionale.
Cos’ha fatto Unione Popolare nei suoi primi mesi di vita
Infatti, Unione Popolare in questi mesi si è fatta promotrice e ha partecipato a tutte le mobilitazioni per la pace e contro la guerra Russo-Ucraina, scaturite nella grande manifestazione nazionale del 5 Novembre 2022 a Roma. Ha partecipato Sabato 3 Dicembre alla grande manifestazione nazionale convocata dai sindacati di base contro i primi provvedimenti portati avanti dal governo di Giorgia Meloni ha promosso tutte le mobilitazioni a livello locale in supporto alle vertenze lavorative, ai comitati per il diritto all’abitare, ai comitati e collettivi che si oppongono alla devastazione ambientale e alla crisi ecologica e climatica.
Il 4 Dicembre 2022 a Roma si è tenuta un’assemblea nazionale che ha dato inizio alla fase costituente di Unione Popolare, un momento di confronto pubblico in cui, in una sala gremita, si sono mossi i primi passi per la strutturazione del movimento, con l’istituzione del Coordinamento Nazionale Provvisorio e dei tavoli di lavoro su differenti tematiche inerenti l’organizzazione, la comunicazione e la collocazione elettorale.
Unione Popolare non si è fermata e sta vivendo anzi una fase di costruzione che, a nostro parere, richiede un deciso passo in avanti. Dagli ultimi sondaggi è infatti evidente che lo spazio elettorale di UP, sebbene ancora piccolo, stia crescendo, dal momento che nessuna delle forze dell’arco parlamentare italiano è in grado di costruire un’alternativa reale tanto alle destre, tanto alle opzioni di centro sinistra in tutte le differenti forme.
Questo è particolarmente evidente dalle elezioni regionali in Lazio e in Lombardia in cui Unione Popolare costituisce l’unica alternativa concreta a chi ha governato nelle due principali regioni del nostro Paese. A chi si sta impegnando in questa difficile campagna elettorale va tutto il nostro appoggio e supporto materiale. Il CN di Potere al Popolo ritiene, infatti, che lo sforzo che si sta portando avanti sui territori sia di importanza fondamentale, non solo per una giusta costruzione di un’alternativa elettorale, ma anche per la rappresentazione di un fronte ampio che si sta via via costruendo, nonostante le difficoltà materiali che si incontrano nel sostenere una campagna elettorale così schiacciata tra poli contrapposti ma perfettamente sovrapponibili negli interessi difesi.
A che punto siamo oggi: la necessità di strutturare il progetto
Unione Popolare deve essere, infatti, un movimento politico, sociale e culturale che costruisca uno spazio accogliente a tutte le organizzazioni, i collettivi, i comitati, le singole e i singoli che vogliono costruire uno spazio di alternativa alle forze politiche presenti in Parlamento.
Per questi motivi, crediamo che sia importante proseguire con la strutturazione del progetto: innanzitutto, è necessario continuare ad essere presenti sui territori e nelle mobilitazioni e vertenze che si muovono tanto a livello locale che a livello nazionale, a partire dalle mobilitazioni contro la guerra che si organizzeranno in tutta Italia il prossimo 25 febbraio. Diventare punto di riferimento per tutti coloro che intendono unirsi per contrastare il peggioramento delle proprie condizioni di vita; per proporre l’istituzione di un salario minimo e una tassazione dei redditi finanziari dei più ricchi; per battersi per bollette più basse, per la tassazione degli extra-profitti e una vera riconversione ecologica; per lottare contro ogni tipo di discriminazione, per i diritti di tutti; per combattere per la pace, contro ogni tipo di guerra. La risposta a tutte queste domande politiche e sociali deve essere sempre di più Unione Popolare.
In secondo luogo, è necessario continuare con la costruzione organizzativa di Unione Popolare, aprendo al coinvolgimento di tutte le singole e i singoli che, al di là delle organizzazioni fondatrici, intendono partecipare. Non siamo i primi che negli ultimi anni si trovano a dover immaginare delle forme organizzative capaci di tenere insieme organizzazioni politiche e singoli aderenti. È una questione che si è posta continuamente negli ultimi 30 anni, a partire dallo sgretolamento dei grandi Partiti Comunisti e dalla fine di quei contenitori totalizzanti che hanno generato un proliferare di soggetti collettivi e singoli che devono essere organizzati. La sinistra a livello internazionale ha elaborato le soluzioni più diverse a questa domanda di unità organizzativa.
Quale modello per UP?
Noi riteniamo che Unione Popolare debba costituirsi come un movimento politico aperto ad adesioni collettive e singole, con una struttura leggera e flessibile, che non legittimi una burocrazia interna inutile e pesante, ma che anzi crei degli strumenti agili di azione, valorizzando l’attivazione e la partecipazione locale e la rappresentanza politica a livello nazionale.
Pensiamo a modelli di partecipazione come quelli de La France Insoumise, a cui tutte e tutti quanti ci siamo ispirati per la costituzione di UP e per i metodi portati avanti nella campagna elettorale. L’idea della FI è quella di costruire partecipazione e riconoscimento tra persone con storie politiche diverse: viene proposta una piattaforma di attivazione online gratuita, alla quale si può contribuire con sottoscrizioni, che ha come scopo quello di diffondere contenuti e materiali per l’attivazione degli aderenti, così che il programma diventi il punto di riferimento oltre le organizzazioni e le idee dei singoli. Una piattaforma del fare, strumento necessario per combattere la frammentazione e la sfiducia che molte persone vivono, in un contesto storico e politico che porta alla rassegnazione e all’immobilismo.
Pensiamo a un modello organizzativo dove al convergere degli aderenti certificati delle organizzazioni si aggiungono le aderenti e gli aderenti singoli, creando così un’Unione Popolare capace di andare oltre la semplice sommatoria delle organizzazioni partecipanti in modo da poter competere in maniera più incisiva nel contesto nazionale.
Pensiamo ad un organismo dirigenziale eletto dalle aderenti e dagli aderenti del movimento, che possa essere uno strumento agile di decisione e coordinamento e che possa riuscire a rappresentare al meglio tutte le sensibilità, non assorbendo bensì valorizzando le singole identità.
Per questi motivi, il Coordinamento Nazionale di Potere al Popolo ha dato mandato ai propri delegati per Unione Popolare di elaborare una proposta organizzativa capace di rispettare i principi espressi dalla maggioranza degli interventi, proposta che sarà illustrata al Coordinamento Provvisorio di UP.
Siamo convinti che la strada intrapresa è quella necessaria per creare una rappresentanza politica autonoma capace di presentarsi ai prossimi appuntamenti elettorali, in particolar modo in vista delle elezioni europee del 2024, di costruire un discorso pubblico, mediatico e culturale di opposizione alle politiche del Governo Meloni e di essere agente di mobilitazione e pratica sui nostri temi programmatici sia a livello nazionale che a livello territoriale.
Siamo maggioranza sociale, diventiamo maggioranza politica!
Costruiamo l’Unione Popolare!