Nicoletta Dosio, Giovanni Ceraolo e Francesco Olivo sono tre coordinatori nazionali sotto attacco della giustizia italiana per le loro lotte politiche e sociali.
In Italia non c’è un solo padrone o manager in carcere per i 13.000 omicidi sul lavoro degli ultimi dieci anni e anche le condanne sono pochissime. Per chi invece difende i diritti e le libertà piovono sentenze, galera e anche, e – questa è la vergognosa novità -, montagne di multe e risarcimenti da pagare.
Giovanni Ceraolo è stato condannato in via definitiva a due anni e mezzo di pene detentive e a 84.000 euro di multa, assieme ad altri, come “mandante morale” per una manifestazione del 2012 di contestazione a Bersani, al governo Monti e alle politiche di austerità. La polizia, guidata dallo stesso funzionario che poi a Roma fu ripreso mentre chiedeva di spezzare le braccia agli sfrattati, reagì con la violenza di cui è capace quando si sente particolarmente protetta e impunita dal potere. Giovanni non è stato condannato per nessun atto specifico, ma per una accusa e una rappresaglia politica di diretta derivazione dai codici fascisti, mai davvero soppressi nella nostra sempre più finta democrazia.
Francesco Olivo nel 2014 partecipò ad un presidio antifascista contro una provocazione di Salvini e altri leghisti in un quartiere di periferia di Bologna. Anche Francesco e altri antifascisti sono stati condannati a mesi di detenzione e decine di migliaia di euro di multa e risarcimento a favore della Lega, un contributo alla restituzione dei 49 milioni che lo stato ha sostanzialmente rinunciato a riscuotere.
Nicoletta Dosio è a processo per “evasione” dagli arresti domiciliari, anche lei , come Giovanni e Francesco, condannata senza fatti, se non la partecipazione e l’adesione alla lotta #notav.
Oggi Giovanni, Francesco, Nicoletta e tante e tanti altri possono contare solo sulla nostra solidarietà. Organizziamola ed estendiamola perché la regressione autoritaria e classista della giustizia è uno dei mali del paese, anche se la classe dirigente lo chiama progresso.
Per la concreta solidarietà a Giovanni e ai compagni e le compagne di Livorno , uno dei quali ora rischia di perdere la casa potete donare a questo link:
https://tinyurl.com/z9f3yfd7
Oppure tramite bonifico:
IBAN- IT67J0308301610000000018331
Intestatario- CANESSA GABRIELE
Banca- UBI Banca Private Investment