Potere al Popolo considera un grave atto antidemocratico il divieto di sciopero imposto all’USB per lo sciopero generale convocato per il prossimo 12 Aprile. Siamo di fronte ad un ulteriore passaggio repressivo nei confronti dei lavoratori che caratterizza l’attuale governo del “cambiamento”. Lo dimostra il Decreto Salvini, portatore di una offensiva reazionaria che va ben oltre la questione dell’immigrazione e che colpisce direttamente forme di lotta del movimento dei lavoratori quali il blocco stradale e l’occupazione di edifici, manifestando una visione autoritaria contro quei settori sociali che a parole dice di difendere.
Che ci sia la volontà politica di bloccare ogni tentativo di risposta conflittuale alle misure antipopolari, emerge dai diktat della Commissione di Garanzia sugli scioperi ma anche dal respingimento del ricorso presentato dall’Usb contro il divieto di sciopero effettuato dal TAR del Lazio. Il respingimento viene motivato pretestuosamente come “’eccesso di preavviso” e il sostegno allo sciopero globale contro la discriminazione di genere dell’8 marzo scorso .
L’Unione Sindacale di Base ha deciso comunque una serie di mobilitazioni in risposta al divieto e di denuncia del clima repressivo che si vive nel mondo del lavoro, confermando la mobilitazione nazionale per venerdì 12 Aprile con manifestazioni e presidi sotto le Prefetture in tutte le città e scioperi di alcune ore nei settori che non ricadono nella legge 146, e confermando lo sciopero dei lavoratori del Pubblico Impiego già proclamato per il prossimo 10 Maggio.
Potere al Popolo esprime la propria solidarietà con l’Usb sottoposta alla brutale restrizione delle libertà sindacali e sostiene tutte le iniziative che verranno intraprese in risposta al divieto di sciopero contro le organizzazioni sindacali nel nostro paese.