Nel prossimo autunno a Torino, così come in altre città italiane tra cui Roma, Milano, Napoli e Bologna, si terranno le elezioni comunali. Si tratta di un appuntamento che avrà valenza politica locale ma anche nazionale, in un momento nel quale tutti i principali partiti politici, da Pd e LEU per arrivare alla Lega e ai 5Stelle, si compattano nel sostegno al governo Draghi, espressione di finanza, banche e Confindustria e destinato a peggiorare le condizioni di vita delle classi popolari.
Per tale motivo Potere al Popolo Torino, a seguito di una consultazione preliminare tra gli aderenti, ha deciso di avviare un percorsoper portare in campagna elettorale una proposta di alternativa sociale che metta al centro gli interessi collettivie un modello di città pubblica, in radicale rottura col modello odierno di città svenduta ai privati, alle fondazioni bancarie e alla speculazione immobiliare.
La stessa amministrazione Appendino, eletta grazie ai voti delle periferie e delle classi popolari, ne ha completamente disatteso le aspettative, producendo una serie interminabile di giravolte su cementificazione, svendita di aree pubbliche alla grande distribuzione, gentrificazione, trasporto pubblico, casa, inceneritore, TAV, sgomberi,persino sull’assurda gestione dei senzatetto e dei buoni pasto durante l’emergenza Covid.
La nostra città è da anni ai primi posti delle classifiche per quanto riguarda disoccupazione giovanile, emigrazione, precarietà, scenari di crisi industriale e sfratti. Le classi dirigenti cittadine, quel “Sistema Torino” risultato della commistione tra imprese (in primis la Fiat), fondazioni bancarie (Compagnia San Paolo) e partiti politici (storicamenteil Pd nelle sue varie forme), hanno di fatto scaricato sulle classi popolari i costi di una riconversione post-industriale della città, centrata su turismo e grandi eventi, che è sostanzialmente fallita, restituendoci una città inun declinoapparentemente irreversibile.
A Torino, come in tutto il paese, va data forza all’idea che questo modello di organizzazione sociale, come la pandemia sta ampiamente dimostrando, è incapace di perseguire l’interesse collettivo e va rovesciato, attivando le energie di chi non vuole arrendersi all’idea che sia l’unica via possibile.
Occorre mettere in campo unmodello alternativo, costruito dal basso, fondato sul protagonismo popolare, sul mutualismo, sul conflitto sociale, per l’opposizione alle grandi opere devastatrici come il TAV ed alla privatizzazione della sanità (che con il progetto del Parco della Salute conoscerebbe un ulteriore salto in avanti).
Crediamo dunque necessario che sia rappresentata in campagna elettoralequesta proposta di alternativa radicale. Intendiamo avviare un dialogo con tutte le forze politiche e sociali e con i singol*attivist* e cittadin* che condividano questi contenuti e la necessità di un progetto indipendente forte e credibile di rappresentanza politica delle classi popolari, in radicale opposizione alle forze politiche che hanno amministrato questa città negli ultimi 25 anni e a quelle che sostengono il governo Draghi.
In quest’ottica siamo disponibili a valutare la possibilità di unirci in una coalizione, partecipandovi eventualmente con il nostro simbolo, che abbia contenuti chiari e percorsi condivisi,con la certezza che non si dia alcuna indicazione di “voto utile” in un eventuale secondo turno elettorale. In ogni caso sarà poi la comunità di Potere al Popolo a prendere la decisione finale circa la partecipazione alle comunali e le sue forme.