Ieri, presso la commissione infrastrutture della Regione, si è svolta un’importante audizione sul piano energetico del Lazio.
Come sempre più spesso accade, anche in questa occasione il rappresentante di Enel ha chiesto di accelerare gli iter autorizzativi per sostituire, entro il 2025, gli impianti a carbone esistenti sul territorio con una nuova centrale turbogas. Mentre il mondo prova a virare verso quelle energie rinnovabili che sono in grado di garantire efficienza, tutela ambientale e posti di lavoro, per Civitavecchia il futuro sembra invece essere quello di un progetto che utilizzerà un nuovo combustibile fossile inquinante per una potenza complessiva massima fino a 1600 megawatt.
Oltre al danno, però, per Civitavecchia rischia di esserci pure la beffa. Come già più volte denunciato da noi, dai sindacati e dai comitati ambintalisti, una nuova centrale a gas non solo brucerebbe un combustibile inquinante dannoso per la salute e per il clima, ma non sarebbe in grado neanche di garantire posti di lavoro e qui, la triste vicenda di TVS, dovrebbe averci insegnato qualcosa.
In poche parole: con questo brutto progetto, Civitavecchia rimarrebbe ancorata all’anacronistica e velenosa combustione fossile senza neanche una garanzia per i lavoratori i quali, dopo la chiusura dei cantieri per la costruzione del nuovo impianto, resterebbero con un pugno di mosche in mano.
A tutto questo, nonostante la costruzione di una nuova centrale ci verrà spacciata come un passaggio fondamentale per la svolta ecologica del nostro Paese, dobbiamo opporci con forza e consapevolezza.
Dopo più di 60 anni di massacro ambientale, dopo aver contato migliaia di morti per malattie oncologiche, dopo aver ospitato alcuni dei siti più destabilizzanti per il clima e la biodiversità, è ora di voltare pagina.
A noi non importa nulla se in Italia le multinazionali del fossile cercano di aumentare i fatturati attraverso il capacity market, non ci interessa dei dividendi e delle rassicurazioni manageriali ai grandi azionisti. A noi interessa che il futuro della nostra comunità, del nostro Paese e dell’intero pianeta non sia più incatenato alle logiche senza scrupoli del profitto.
Si investa tutto sulle rinnovabili, si blocchino i finanziamenti pubblici ai combustibili fossili, si vieti la costruzione di nuove centrali, si proceda alla bonifica dei territori inquinati, si garantiscano lavoro e salute a tutti e tutte. Altro che velocizzare le procedure autorizzative!