C’è una lotta che da sempre divide portuali ed armatori, quella contro l’autoproduzione. Per spiegarla con poche parole: all’interno degli scali marittimi gli operatori portuali rappresentano da decenni una delle poche possibilità che i territori hanno per ottenere parte dei guadagni dei traffici. Le cooperative di operai all’interno dei porti si formarono in passato proprio per creare un fronte contro l’abbassamento dei salari. Da questa battaglia per i loro stipendi i portuali sono partiti per conquistare diritti sempre più ampi per loro e per i territori di appartenenza. Ad esempio, con il monopolio dei lavori di scarico delle merci le città portuali hanno garantito sempre lavoro e dignità ad una fetta consistente della propria cittadinanza. C’è da aggiungere inoltre che per decenni le rivendicazioni delle lotte portuali hanno riguardato la sicurezza e la professionalità degli stessi lavoratori, capaci ormai di guidare macchinari complessi e scaricare carichi di merci sempre più pesanti e pericolosi. Per gli armatori, che vedono come fine ultimo soltanto il loro profitto, questo equilibrio non è accettabile. Non vogliono nessuno che metta freni alla loro capacità di sfruttare i lavoratori e tra questi armatori, proprio GNV, si è da sempre distinto come uno dei maggiori esempi di avidità senza scrupoli. I portuali di Napoli hanno annunciato mobilitazioni contro la richiesta di Grimaldi di far effettuare ai marinai delle proprie navi le operazioni di scarico della linea Napoli-Palermo. Potere al Popolo Civitavecchia li ringrazia ed esprime loro la massima solidarietà per la lotta che intraprenderanno verso questo attacco inaccettabile alla sicurezza ed alla dignità del lavoro. La loro lotta è la lotta di noi tutti! I marittimi sono già molto occupati nello svolgimento di mansioni complesse e faticose ed impegnarli anche in queste manovre, dove serve esperienza e professionalità, mette a repentaglio la loro sicurezza e quella dei passeggeri. Gli armatori devono smettere di considerare gli scali portuali come luoghi in cui incassare il bottino e scappare via, perché i porti sono pubblici e i cittadini delle città portuali meritano parte dei guadagni che i traffici portano. Se GNV vuole proprio cambiare qualcosa pensi ad ammodernare la flotta con tecnologie meno inquinanti. Siamo stanchi di subire questi attacchi predatori, è ora invece che tutte le città portuali italiane comincino a chiedere agli armatori risorse per i propri cittadini, come fecero lo scorso secolo i portuali di tutta Italia. Nessuna forma di autoproduzione da parte degli armatori deve essere accettata! Se ci provano in un porto, presto ci proveranno ovunque! W la lotta dei portuali di Napoli, W le lotte di tutti i portuali italiani!
Potere al Popolo – Civitavecchia