La seduta della Commissione regionale congiunta Trasporti-Attività produttive è stata un flop.
Le istituzioni ci dicano se vogliono bloccare o meno la costituzione delle nuove centrali.
Da giorni leggiamo di tavoli al Mise fuori tempo massimo che sarebbero un’occasione per cittadinanza e occupazione, di fantomatiche vocazioni territoriali da valorizzare, di comunità locali da coinvolgere nelle scelte di transizione energetica nazionale e finanche di un quadro di risorse economiche che, secondo qualche rappresentante regionale appassionato di fantascienza, è addirittura migliore del passato.
Nessuno dei reduci dalla recente seduta della Commissione regionale congiunta Trasporti-Attività produttive parla però del tempo prezioso che si sta perdendo attorno a finte concertazioni, finti proclami e finti tavoli istituzionali.
In questo quadro sconfortante, l’obiettivo principale dell’intera filiera politica e istituzionale coinvolta nella complessa vicenda delle nuove centrali a gas di Civitavecchia, sembra proprio quello di farci perdere tempo.
Sono infatti passati mesi da quando Enel ha avviato l’iter autorizzativo per la costruzione di una nuova turbogas a Civitavecchia e da quando, in mille modi, cittadinanza e movimenti ambientalisti hanno chiesto alle istituzioni di esprimersi chiaramente in merito.
Da quel momento però, l’unica novità rilevante che abbiamo registrato è stata la presentazione di un nuovo analogo progetto da parte di Tirreno Power.
Così il tempo passa mentre le costruende centrali aumentano, la politica latita e le istituzioni convocano tavoli che hanno tutta l’aria di essere lo specchietto per le allodole prima della firma di un’autorizzazione che condannerà Civitavecchia ed il suo comprensorio per altri decenni.
Di fronte a tutto questo, visto che i pasdaran di regione e governo non hanno la capacità o la volontà politica di farlo, chiediamo al Mise, al consiglio dei ministri, al governatore Zingaretti e ai membri della commissione regionale “attività produttive”, cosa pensano realmente dei progetti legati alla realizzazione di nuove centrali a Civitavecchia e se hanno intenzione di fare di tutto affinché questa sciagura nefasta bocciata dalla cittadinanza, dal green deal europeo e dalla storia, venga definitivamente cestinata.
Se non hanno intenzione di opporsi e soprattutto di agire concretamente per bloccare questi progetti, se considerano le nuove centrali necessarie o se sono favorevoli all’uso del gas nella produzione energetica, gettino la maschera una volta per tutte.
Abbiano quindi il coraggio delle loro scelte perchè delle loro riunioni autoreferenziali o di inutili tavoli di concertazione, la città non sa davvero che farsene.
Potere al Popolo – Civitavecchia