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[Catania] Basta alternanza Scuola-Lavoro!

Catania - No all'alternanza scuola-lavoro

Succede a Catania. Un gruppo di studenti, dopo essere stati cacciati via dall’aula in cui si è svolto l’alternanza day, sono riusciti a leggere una lettera di denuncia contro il sistema dell’alternanza scuola-lavoro.

Molti professori, in solidarietà agli studenti che volevano dare il proprio contributo alla discussione, hanno voluto che leggessero interamente la lettera.

Anche questa volta hanno tentato di cacciare i giovani, gli studenti, che ogni giorno vengono accusati di essere acritici, apatici nei confronti di ciò che li circonda, ma che invece hanno molto da dire.

Lo avremo almeno finché non verrà abolito questo vergognoso sistema che manda a lavorare gratis gli studenti, che ci vuole solo abituare ad un futuro di subordinazione, obbedienza, precarietà e ricatto lavorativo.

Questa la lettera degli studenti di @lpsliberipensieristudenti

QUI LA LETTERA CHE ABBIAMO LETTO

Salve a tutti, sono Luca, rappresentante d’istituto dell’ I.T. Archimede di Catania e appartenente al gruppo studentesco LPS, Liberi Pensieri Studenteschi.

Sono uno di quei tanti studenti che è costretto a fare alternanza scuola-lavoro, e dunque ci tenevo ad intervenire in quest’aula in nome di tantissimi studenti che oggi la fanno, seppur sono contrari. Non posso negare che siamo un po’ rimasti spiazzati quando abbiamo visto tale evento, “Alternanza Day”, come se fosse un giorno di festa e di congratulazioni tra chi quest’alternanza non la fa ma la dirige, e ci siamo subito domandati se fosse normale che nel 2018, con i tanti problemi sociali esistenti, si possa ancora alimentare l’alternanza, come se fosse la risoluzione al mondo educativo che sta andando in frantumi, ad un futuro che noi giovani vediamo poco chiaro, ad un lavoro sempre più precario e instabile, che non dà né dignità né soddisfazioni.

Noi interveniamo perché, anche se non siamo stati invitati, ci sentiamo legittimati a dire la nostra in momenti come questo. Riscontriamo almeno due assurdità: la prima è che la nostra voce, e la voce di chi vive realmente la scuola, non venga mai ascoltata: è sempre messa ai margini, considerata cosa da poco o perditempo.

Pensate che proprio un mese fa siamo andati sotto Confindustria per parlare con “… (?)”. Lui non c’era, ed aspettiamo ancora lui che ci dice quando può vederci. Da anni lottiamo contro la Buona Scuola, l’accentramento del potere decisionale nelle mani dei Dirigenti Scolastici, e nello specifico contro, appunto, l’alternanza scuola-lavoro stessa, ma senza mai incidere, perché siamo stati sempre lasciati soli in un angolo, inascoltati, invisibili.

Ed ecco che allora balziamo qui, ci mettiamo in mostra e alziamo la voce, perché siamo stanchi! Siamo stanchi di vivere in una scuola che non ci dà altro che nozioni e soluzioni preconfezionate, che non ci stimola, che non ci educa, che non ci fa conoscere, e siamo stanchi di essere sfruttati, di essere dei campioni di sondaggi ed esperimenti, di essere pedine da muovere continuamente in base all’esigenze delle classi dominanti.

E voi, seppur non rappresentate (più o meno) i piani alti della politica istituzionale, siete comunque complici della distruzione totale della scuola pubblica italiana, asservendovi ai poteri politici di turno, in questo caso del PD, in nome solo del vostro profitto e del vostro successo.

La seconda assurdità per noi è che non si può parlare di scuola in assenza di docenti e di studenti. Perché voi, in fondo, oggi parlerete di come migliorare l’alternanza scuola-lavoro, i progetti, i convegni, gli sponsor, la pubblicità, e che so io … pensando consapevolmente che queste cose qui dovranno essere inserite all’interno dei nostri edifici scolastici, dentro la nostra programmazione annuale, senza porvi, ancora una volta, la domanda se noi siamo d’accordo oppure no.

Qui vedo seduti dirigenti, presidi, ma nessun studente, nessuna voce contro. Tutto piatto, omologato.

Vi siete mai chiesti cosa vogliamo noi? Ve lo dico io: certamente non vivere in una scuola dove si compete, dove si corre, dove si fomenta la disciplina del fare senza chiedere, del lavorare senza domandarsi, del continuare piuttosto che rallentare.

Certamente non vogliamo perdere ore di scuole necessarie allo studio base, o i pomeriggi di sport e di socialità, di hobby e di svago, in nome dell’alternanza scuola-lavoro, resa ormai un mito da tutti voi.

Non vogliamo imparare a lavorare gratuitamente, o abituarci all’idea che il nostro lavoro sarà sempre a tempo determinato, a chiamata, a progetto, o a voucher, o in nero. Non vogliamo imparare ad essere sfruttati e a stare in silenzio dinanzi a tutte le ingiustizie.

Voi dovreste essere padri e madri di figli, e dovreste anche domandarvi se noi siamo felici di tutto ciò. Ve lo siete mai chiesto? Noi crediamo di sì, e crediamo che vi siete sempre risposti che non ve ne frega niente!

Perché voi siete l’emblema di questo mondo che va alla rovescia: siete egoisti, chiusi, presuntuosi, volete dirigere, comandare, dire, ma mai ascoltare, collaborare, redistribuire, lottare per tutti e non solo per voi stessi ed i vostri interessi.

Concludo. Siete sicuri di fare il bene nostro, del nostro futuro, di questo paese? Non vogliamo che ce lo confessiate adesso, anche perché sappiamo qual è la risposta. Vorremmo solo invitare a mettervi davanti ad uno specchio e di rispondervi a voce alta.

Forse non riuscirete a mentire e vi sentirete uno schifo. Ci volete abituare ad un futuro di disoccupazione, di sopraffazione delle aziende nei confronti dei lavoratori, ad un futuro di precarietà, mobilità, flessibilità, instabilità. Volete impararci a competere, a pensare a noi stessi, ai soldi, al successo.

Però, e ci fa un immenso piacere dirvelo, non avrete vita facile! Se pensate che andrete a lungo indisturbati vi state sbagliando: ad ogni mossa falsa, ad ogni passo sbagliato, ad ogni parola detta male, saremo lì a contestarvi, a replicare, a dire la nostra.

Ad ogni attacco vostro corrisponderà una nostra resistenza.

Anche voi avete un nemico e dovete guardarlo bene in faccia: siamo noi giovani che studiano, sanno, che si organizzano e che scriveranno il futuro, fuori da ogni logica di sfruttamento, ingiustizie e diseguaglianze sociali.

Buona riunione, o qualsiasi cosa sia.

#BastaAlternanza #PotereAgliStudenti

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