Valeria Ciarambino, vice-presidentessa del Consiglio Regionale Campano, dopo la scelta sciagurata di sostenere l’eliminazione della “commissione speciale” istituita apposta per affrontare la calamità ambientale nei territori della cosiddetta “Terra dei Fuochi”, si difende ai microfoni adducendo un cambio di passo a riguardo.
Afferma: «cambio strategia politica!»
Improvvisamente per la Ciarambino le mobilitazioni cui pure il M5S ha preso parte negli anni precedenti all’arrivo al Governo del paese diventano “populismo” e il nuovo compito del Movimento diventa la “responsabilità”, in primis però nei confronti di coloro che erano ieri nemici della nostra terra, che negavano l’esistenza stessa della Terra dei Fuochi – vedi alla voce Presidente De Luca – e che oggi se non sono alleati poco pochissimo ci manca.
Ai microfoni di TeleClub Italia nella trasmissione del 19 Novembre si difende la Ciarambino, e non certo per le nostre critiche ma per la fronda interna che sta sconquassando il suo movimento-partito.
Ormai da tempo, infatti, dopo gli abbracci mortali prima con la Lega e poi con il PD, lo stesso è in balia di scontri interni, sanzionamenti, votazioni ridotte a pochi, imbavagliamento di consiglieri, deputati, europarlamentari e militanti di base.
La vice-presidentessa insorge affermando che «in cinque anni la commissione straordinaria “Terra dei Fuochi” non è giunta ad alcun risultato!»
E qui, come insinuerebbe un famoso commentatore, la domanda nasce spontanea, ma voi che ci stavate a fare in quel consiglio?
Non abbiamo saputo di battaglie epocali, scarpe sbattute sugli scranni o consiglieri incatenatesi sulle sedie per contestare De Luca o chiunque fosse l’affossatore responsabile dell’immobilismo rispetto alle bonifiche delle Terre dei Fuochi.
Vogliamo comunque aprire un credito alla speranza e al futuro: il 2021 ci porterà le bonifiche reali delle nostre terre? Avremo dati reali, e non ammorbiditi dalle ASL, circa il biocidio e i tassi di mortalità degli ultimi anni?
Aspettiamo a rivedere il generale Sergio Costa, ministro preposto, con gli scarponi nei luoghi martoriati senza codazzi, speriamo vivamente nella voce dei pochi giornalisti non allineati.
Vorremmo veder sparire quell’enorme pustola di rifiuti a Giugliano – località Taverna del Re.
Ci piacerebbe finalmente non sapere più di città come Aversa dove una petizione contro l’amianto giace nei reconditi cassetti del sindaco; conoscere le ragioni delle incidenze di tumori in piccoli centri come Cesa o Trentola Ducenta.
Vorremmo leggere che i depuratori di Licola e Villa Literno funzionano a regime. Vedere le acque putride dei Regi Lagni con un minimo di trasparenza. Sederci sulle rive del Sarno, del Volturno e del Garigliano senza pericoli.
Ecco, noi chiediamo queste cose e non retorica politichese che rimanda ad ipotetiche e immobili commissioni, pur ribadendo la necessità di affrontare i problemi con chiarezza d’intenti.
Aspettiamo, ma non staremo né zitti né fermi, assieme alle associazioni, ai comitati, alle popolazioni coinvolte, l’austero Babbo Natale del Consiglio Regionale Campano circa la Terra dei Fuochi e le bonifiche vere dei territori e dei fiumi!