Potere al Popolo aderisce alla manifestazione convocata dal Movimento No Ponte per il 18/5 h 9:30 dalla Stazione di Villa San Giovanni (RC), per esprimere ancora un volta il NO alla costruzione del Ponte sullo Stretto.
A tutti i fan di questa farsa (Salvini, Occhiuto, Schifani), andrebbe semplicemente ricordato perché nel 2013 si è optato per la cancellazione ufficiale del progetto: il coordinatore tecnico-scientifico, Prof. Remo Calzona, aveva ammesso che la progettazione esecutiva, non si era mai realizzata perché avrebbe dimostrato la non realizzabilità del manufatto.
Il progetto è allo stato non realizzabile sia nell’ultima versione con unica campata di 3,3 chilometri, sia nella versione con i piloni nello Stretto (che oggi qualcuno vorrebbe riproporre), bocciata anni prima proprio dai consulenti della Stretto di Messina e dal ministero, che avevano concluso sull’impossibilità di poggiare il manufatto su pile “nel mare”, proprio per le condizioni sismotettoniche e meteoclimatiche dello Stretto. Non parliamo delle soluzioni in tunnel, subalveo o sotterraneo, bocciate già da tempo.
Il perché di tutto ciò è semplice: non esistono ancora i materiali che assicurano le prestazioni tecnologiche necessarie per costruirlo. Questo enorme problema è ben noto, soprattutto a chi oggi insiste che il Ponte sia immediatamente cantierabile. Si vogliono trasformare Calabria e Sicilia in un cantiere infinito, un annuncio perenne, che ha già prodotto oltre ad un enorme quanto inutile spreco di denaro pubblico anche l’effetto di dirottare in altri lidi investimenti utili ad affrontare interventi più urgenti e prioritari.
Rammentiamo che il governo Meloni ha dirottato 1,6 miliardi di euro dal Fondo di Sviluppo e Coesione destinati alla Calabria e alla Sicilia sul Ponte, un’opera che non verrà mai costruita, congelando le somme fino al 2029.
Il Ponte è una mucca da mungere per progettisti e consulenti, ma anche per i politici per i quali ha rappresentato un elemento di distrazione buono per tutte le campagne elettorali.
Non lo è di certo per i cittadini tutti, soprattutto siciliani e calabresi, che sapranno ancora una volta dire no a questa idea scellerata.