In Calabria, vicino al campeggio di Potere al Popolo, al Lago Ampollino, bacino artificiale realizzato nel 1927 per la produzione di energia elettrica, è stato svuotato dalla multinazionale A2A privando del deflusso “minimo vitale” decine di torrenti, ruscelli e causando la crisi l’intero ecosistema, la stessa penuria d’acqua ha messo in ginocchio l’agricoltura del territorio dalla montagne fino a valle e privato delle scorte idriche i mezzi anti incendio.
Così mentre terribili incendi devastano l’Amazzonia, la Siberia, le Canarie e la Grecia tenendo con il fiato sospeso il mondo intero, una SPA può impedire ai Canadair di approvvigionarsi d’acqua per spegnere gli incendi in una terra, la Calabria tristemente famosa per gli incendi boschivi e le ecomafie.
L’A2A proprietario dell’invaso, sostiene che per ottimizzare le sue attività è necessario rimuovere la melma sul fondo del lago e definisce i lavori, di manutenzione ordinaria! Ma come fa una SPA a svuotare un Lago, generando enormi conseguenze ambientali e socio-economiche in piena libertà e senza interventi delle istituzioni?
Il primo a denunciare quanto sta accadendo è stato il Sindaco di Crotonei in una lettera trasmessa alla Regione Calabria e alla Prefettura di Crotone ma lo svuotamento del Lago era accaduto già nel 2013 suscitando polemiche e causando danni all’ecosistema e alle attività economiche.
La prepotenza della multinazionale si poggiano sulla liberalizzazione e sulla privatizzazione realizzate nel 1999, dal governo D’Alema con il cosiddetto decreto Bersani, e portate a termine il 1 luglio 2007, dal governo Prodi.
I cambiamenti climatici metteranno sempre più al centro delle nostre vite, le lotte per i beni comuni e in particolare sulle risorse primarie come l’acqua.
Le risorse idriche, il paesaggio e la natura, quelle che per noi devono essere beni comuni indisponibili a qualsiasi tipo di logica di mercato diventano oggetto di profitto.