Quando? Venerdì 6 marzo, ore 19.
Dove? Occupazione abitativa di Viale delle Province 196.
[Qui un nostro documento più articolato sulla città]
Viviamo in una città bellissima ma dannata.
Negli ultimi dieci anni sono stati tagliate oltre l’80% delle risorse per le politiche abitative, per le scuole, le strade, il verde pubblico, il trasporto locale e le attività culturali. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Questi tagli sono il risultato di una classe politica che ha scelto di non toccare determinati interessi in città, che ha diminuito la spesa pubblica e sociale accettando gli antipopolari vincoli di bilancio e ha rinunciato a rinegoziare il debito di Roma.
Quattro anni fa, la proposta della Raggi aveva convogliato quel malcontento e quella rabbia verso le politiche di destra e sinistra nella promessa di un cambio di passo, riscuotendo un forte consenso dai quartieri popolari. Oggi dobbiamo constatare che quell’ipotesi è totalmente fallita, per incapacità della giunta di opporsi ai veri poteri forti e di praticare un’alternativa reale. La vita per le persone che abitano Roma non è certamente migliorata.
Crediamo sia arrivato allora il momento di prendere parola in prima persona, perché ad oggi non ci rappresenta nessuno. Siamo stanchi della solita politica che negli anni ha abbandonato ogni ipotesi di reale cambiamento della società e che parla solo di “voto utile”. Vogliamo un cambiamento che metta al centro la gestione pubblica dei servizi essenziali diffusi sul territorio. Contro le privatizzazioni, pretendiamo re-internalizzazioni e un piano di assunzioni straordinario.
Più del 90% degli abitanti di Roma risiede ormai fuori dai quartieri centrali. Roma è soprattutto questo, la periferia di sé stessa.. Dobbiamo mettere al centro la questione della redistribuzione della ricchezza, nessuno deve essere escluso. Crediamo che non si possa più tollerare una politica che investe solamente nei quartieri centrali per attrarre investimenti nel turismo, risorse che poi finiscono quasi interamente in mano privata.
Nel percorso verso le elezioni comunali di Roma, in molti annunciano di rappresentare un’alternativa, ma ci propongono solo una “variazione sul tema”, senza discontinuità nel favorire i soliti interessi, a destra e a sinistra.
Come siamo presenti nella battaglia politica di tanti territori sul piano nazionale, così vogliamo contribuire a rappresentare una vera opposizione ed una alternativa in questa città. Per noi non è una sfida elettorale, è una sfida politica.
Dare una risposta di cambiamento reale oggi deve assolutamente rompere con malcapitate alleanze in nome di un antifascismo troppo labile per essere vero, perché i fascisti strumentalizzano il disagio sociale raccogliendo i danni seminati da chi ha governato finora con politiche antipopolari. La malattia non può essere la cura.
Siamo le precarie, i giovani, gli studenti, le lavoratrici e i lavoratori Siamo gli abitanti dei quartieri, persone che faticano a trovare una stabilità in una città messa così male. Sappiamo che ci sono tanti come noi che non si rassegnano a questa pacificazione sociale e politica. Tanti che come noi lottano e resistono all’avanzare delle disuguaglianze sul proprio posto di lavoro, nel proprio quartiere, contro le speculazioni ambientali e contro gli sfratti. Tanti che come noi provano a valorizzare i loro quartieri con attività sociali e con il recupero degli spazi comuni, sottraendoli all’abbandono
Accettando questa sfida, invitiamo tutte le forze sociali che condividono la necessità di confrontarsi su questa prospettiva a partecipare a un’assemblea pubblica cittadina.