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Appello internazionale per un 1 maggio antimperialista e in difesa di una vita dignitosa

Come Potere al Popolo siamo tra i promotori di quest’appello internazionale per un 1 Maggio Antimperialista.
Crediamo infatti che dalla crisi sanitaria, economica e sociale che il coronavirus ha fatto esplodere sulla base di contraddizioni già esistenti, e più o meno latenti, non ne usciamo da soli. Serve organizzarsi a livello internazionale. Il virus può ignorare i confini, così come ha fatto il capitale fino ad oggi. Sta a noi, popoli del mondo, trovare una risposta collettiva che sappia dare risposte concrete ai bisogni del presente e immaginare e costruire un modello di società del domani che non sia mero ritorno al passato. Quel passato che per tanti di noi già aveva il nome di “crisi”.

Per questo invitiamo reti, movimenti, collettivi, organizzazioni sindacali e politiche a unirsi a noi, a sottoscrivere quest’appello.

Buon Primo Maggio a tutte e tutti!

Sono più di cento anni che la Giornata Internazionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori, giorno di lotta e celebrazione che si commemora il 1 maggio, riunisce nelle strade milioni di persone, movimenti politici e operai.

Quest’anno, 2020, il Primo Maggio non sarà come tutti gli altri. Le necessarie politiche di isolamento sociale imposte dalla pandemia del Covid-19 ci impediranno di vederci nelle strade e nelle piazze e di organizzare picchetti sui nostri posti di lavoro. per dimostrare ai governi, ai padroni, alle banche e alle classi dominanti che siamo noi a sostenere questo mondo.

Come organizzazioni e reti che convocano la Giornata Internazionale di Lotta Antimperialista non abbiamo dubbi sul fatto che nella fase di crisi sanitaria che viviamo sia fondamentale evitare il contagio del nuovo coronavirus; ma allo stesso tempo crediamo sia imprescindibile lottare affinché governi e organismi internazionali siano obbligati a mettere la vita davanti al capitale.

Per continuare a lottare, nelle ultime settimane abbiamo re-inventato creativamente le nostre iniziative, soprattutto a partire dagli strumenti comunicativi delle reti e delle organizzazioni popolari di cui siamo parte, rinforzando la trincea della battaglia ideologica contro i nostri nemici.

E in questo Primo Maggio riaffermiamo che la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori continua viva e attiva; per questo non staremo in silenzio mentre la classe dominante cerca di utilizzare la pandemia come fumo negli occhi per continuare a portare avanti atrocità e attacchi ai nostri diritti.

Facciamo perciò appello a tutte e tutti gli antimperialisti – reti, movimenti, sindacati, partiti, governanti, parlamentari, intellettuali, artisti e religiosi – affinché facciano sentire la propria voce questo 1 maggio 2020, unendosi a tutte e tutti noi che:

  • Denunciamo l’imperialismo e la volontà dei governi di destra e delle aziende transnazionali di far ricadere il fardello della crisi sulle spalle della classe lavoratrice; chi sente in maniera spropositata questo peso sono soprattutto le lavoratrici e i lavoratori dell’economia informale, in particolare donne, afrodiscendenti, paria (dalit), migranti, rifugiati e tutti i settori popolari che abitano le periferie del sistema.
  • Facciamo appello alla difesa di una vita dignitosa, con diritto al lavoro e ai diritti lavorativi. Il capitale prova a liberarsi dei costi della crisi sanitaria attraverso licenziamenti, sgomberi, tagli salariali ai lavoratori formali, che si sommano all’assenza di qualsiasi sostegno per i milioni di lavoratrici e lavoratori informali che non hanno fonti di reddito fisse né alcun diritto lavorativo garantito. In questo momento, le lavoratrici e i lavoratori delle campagne, affrontando il rischio della scarsità, in condizioni difficili e sotto il dominio del capitale, continuano a produrre alimenti che permettono di sostentare le città in quarantena. Diventa urgente continuare a costruire organizzazioni della classe lavoratrice che possano migliorare le condizioni di vita e di lavoro e che lottino per l’emancipazione della classe.
  • Esigiamo che i governi mettano tutte le risorse pubbliche e private al servizio della lotta contro questa pandemia, in termini di controllo e di alleviamento della stessa, rafforzando gli strumenti di protezione sociale che le politiche neo-liberiste stanno minando da decenni. In particolare, esigiamo che siano rafforzati i diritti lavorativi e sindacali; le politiche sociali di distribuzione della rendita; sistemi sanitari ed educativi pubblici e gratuiti, con produzione pubblica di scienza e tecnologia; politiche di distribuzione della terra e delle case.
  • Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori della sanità, che stanno mettendo a rischio le proprie vite per salvare milioni di persone contagiate dal Covid-19. Condividiamo l’esigenza che esprimono di un aumento degli investimenti statali nella sanità pubblica e di un accesso universale alla sanità.
  • Rivendichiamo politiche che combattano il patriarcato affinché le donne possano avere una vita senza violenze. Le violenze domestiche sono aumentate a livello globale nel corso dei lockdown dovuti alla quarantena; tutti i governi e i movimenti popolari devono fare i conti con questo dato. Rivendichiamo la fine della violazione dei diritti lavorativi delle donne; quest’obiettivo diventa ancor più centrale durante la pandemia, considerato che circa il 75% di chi lavora nell’ambito della sanità è donna. Rivendichiamo la riorganizzazione del lavoro domestico e di cura, con la responsabilizzazione dei maschi, degli Stati e delle comunità per la sostenibilità della vita.
  • Rivendichiamo la fine dell’aggressione imperialista degli USA contro il legittimo governo di Nicolás Maduro e contro il popolo venezuelano. Nel bel mezzo della pandemia, il governo degli Stati Uniti ha reso ancor più duro il regime di sanzioni contro il Venezuela, accusando il presidente ed altri funzionari di essere legati al narcoterrorismo, proponendo un assurdo piano di “transizione” per escludere Maduro dalla presidenza e mobilitando truppe e imbarcazioni militari del Comando Sud nei pressi delle frontiere marine venezuelane.
  • Rivendichiamo la fine delle criminali sanzioni politiche ed economiche praticate dall’imperialismo del governo degli Stati Uniti contro trentanove Paesi. Oggi queste sanzioni si concentrano principalmente contro Venezuela, Cuba e Iran, paesi che a causa di tali sanzioni già pativano una mancanza di medicinali e di forniture medicali ospedaliere prima della pandemia. Questi paesi sotto un regime di sanzioni affrontano anche guerre ibride, “colpevoli” di mantenere la propria indipendenza politica, la propria sovranità e autodeterminazione, e per il rifiuto a sottomettersi all’egemonia statunitense.
  • Ci impegniamo nella lotta per sconfiggere il movimento neofascista che si è andato articolando a livello internazionale e che ha propagato l’odio, la xenofobia, il razzismo, il machismo, l’autoritarismo, nonché uno scontro economico, politico e ideologico con la Cina a livello globale, proprio nel bel mezzo della pandemia.
  • Facciamo appello a un profondo e fraterno dibattito su che modello di società vogliamo come popoli di fronte alla pandemia e ai dilemmi che si pongono all’umanità. La nostra crisi non ha avuto alcun termine, almeno a partire dal 2009; ma si è ora acutizzata ulteriormente con la pandemia del Covid-19.
  • Facciamo appello alla costruzione dell’internazionalismo, all’unità e alla solidarietà tra i popoli, seguendo l’esempio delle antimperialiste e degli antimperialisti che ci hanno preceduto, nonché dei coraggiosi popoli di Cuba, Venezuela e Cina.

Infine, sosteniamo che, in tempi di pandemia, è essenziale mantenere un’articolazione internazionale per fermare l’estrema destra e l’imperialismo statunitense nello stesso tempo in cui difendiamo la vita, la pace e la giustizia sociale. Ci impegniamo a continuare nel lavoro di costruzione di una settimana di mobilitazione antimperialista nella seconda metà del 2020.

UNIAMO LE NOSTRE SPERANZE PER COSTRUIRE UN MONDO IN CUI TUTTE E TUTTI POSSIAMO VIVERE DIGNITOSAMENTE!

Giornata di Lotta Antimperialista
1 maggio 2020
#WeSustainTheWorld #SostenemosAlMundo #SiamoNoiCheReggiamoIlMondo

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