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[LIVORNO] POTERE AL POPOLO PARTECIPA AL PRESIDIO INDETTO CONTRO LA PRESENZA DI CROSETTO IN CITTÀ

Crosetto Livorno

Aurora Trotta (Consigliera comunale Potere al popolo!) e Vittorio Cateni (coordinatore livornese per Potere al popolo! e candidato di Unione popolare):

“Guido Crosetto a Livorno non è il benvenuto. Siamo da sempre una città di pace, contraria all’invio di armi in Ucraina, per una soluzione diplomatica al conflitto. Per una politica di disarmo, perché i nostri soldi vengano spesi per la nostra gente e non per gonfiare i portafogli dell’industria delle armi”

“L’ascesa di Crosetto alla Difesa è solo l’ultimo atto della sottomissione del nostro paese all’industria delle armi. Crosetto è infatti l’ex presidente di Aiad, la lobby delle armi dentro Confindustria, passato in maniera indolore dal tutelare gli interessi di una minoranza di imprenditori delle armi alla gestione della Difesa.

Come per incanto, in ossequio a quelle che sono le indicazioni che vengono dagli USA per il raggiungimento del 2% del PIL in spese militari, Crosetto ha affermato che nei prossimi anni dovremo riarmarci.

Una corsa agli armamenti che ricorda la vigilia della I Guerra Mondiale e che riapre scenari che pensavamo superati, solo per il profitto di aziende come Leonardo o Cheddite.

Proprio in questo ultimo caso il Governo, nella persona del Ministro degli Esteri Tajani, ha dimostrato la totale sottomissione agli interessi dell’industria delle armi, aderendo alla versione dell’azienda secondo cui i tondelli ritrovati in Iran non sarebbero della Cheddite, versione poco credibile visto che i tondelli dei bossoli riportano proprio il nome dell’azienda.

Alla nostra gente non serve armarsi di più. Serve una politica di pace, che disinneschi la strage in corso in Ucraina e porti a un trattato di sicurezza internazionale e al disarmo dell’Europa. Serve una politica di contrasto al carovita, a partire dall’introduzione di un salario minimo di almeno 10 euro. Serve concentrarsi sulle sfide del futuro, a partire dalla transizione ecologica e da una seria politica di transizione energetica verso le rinnovabili di cui il nostro paese è ricco.”


Di seguito il comunicato del presidio indetto da Coordinamento per il ritiro delle missioni militari all’estero e Rete Livorno contro le guerre.

No a un mare di armi!
Presidio 27 marzo Ore 14
P.zza S Jacopo in Acquaviva, Livorno

Il 27 marzo si terrà a Livorno presso l’Accademia Navale l’evento “La civiltà del mare” organizzato da Marina Militare, CNR e Fondazione Leonardo, il colosso dell’industria bellica italiana. Saranno presenti i ministri della Difesa Guido Crosetto e della Protezione civile e del Mare Nello Musumeci insieme a esponenti dello Stato Maggiore della Difesa, vertici del mondo industriale e accademico strettamente legati alla ricerca e alla produzione militare. Un grande evento per presentare un “libro bianco” sulla nuova politica marittima che il governo, insieme ai vertici militari e industriali, prefigura per l’Italia.

L’appuntamento si inserisce in quella campagna di normalizzazione della guerra che Crosetto sta promuovendo anche con la costituzione di un “Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa”. Di fatto un comitato per la propaganda di guerra, mirata soprattutto a penetrare nelle scuole e tra le generazioni più giovani. Di questo organismo fanno parte esponenti di spicco del mondo dei media, del mondo delle armi, della cultura, dell’università e dell’economia, alcuni dei quali saranno anche tra i relatori dell’evento livornese. Il Comitato, secondo Crosetto, dovrà promuovere la “Difesa” come strumento di politica estera e volano dell’economia, e divulgare presunte verità dei fatti e informazioni “verificate”. Quindi economia di guerra e controllo dei media.

Proprio mentre nel Mediterraneo i governi continuano a lasciare morire chi naufraga cercando di raggiungere le coste dell’Europa, questo evento-passerella all’Accademia Navale chiarisce una volta per tutte la visione di chi ci governa: il mare deve essere solo risorsa da sfruttare per l’estrazione di gas, petrolio, minerali e terre rare, per la posa di cavi e gasdotti. Il mare deve essere militarizzato, per la proiezione neocoloniale nel “Mediterraneo allargato” o come snodo per sottomarini nucleari, armi e congegni bellici. La vita nel e intorno al Mediterraneo è in pericolo come in nessun altro mare per l’alto inquinamento da traffico marittimo e da sversamento dei paesi rivieraschi, per i cambiamenti climatici in accelerazione ben oltre le previsioni, per la pesca intensiva attuata da multinazionali. In particolare, le coste italiane ospitano ben 11 porti nuclearizzati (fra cui il nostro) e l’Italia stessa non ha ancora ratificato il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) approvato dall’ONU. Invece di proporre soluzioni a questi enormi problemi il governo promette di aumentare le spese militari e destinare ingenti risorse per militarizzare ulteriormente il Mediterraneo mascherandolo dietro la parola “Difesa”.

Diamo una risposta a questa propaganda militarista, diamo voce ai movimenti radicati a Livorno e nelle città vicine. Come le tante iniziative contro le guerre, o la lotta contro le basi e le industrie di morte, tra cui Cheddite e Leonardo, fino all’opposizione al trasporto di armi nei porti e negli aeroporti.
Scendiamo in piazza per respingere questa politica di guerra.
Il mare non è un sito industriale, estrattivo, militare. Il mare non deve essere un cimitero, ma un luogo condiviso dai popoli, com’è stato per secoli, in cui siano favorite e rafforzate le operazioni di soccorso da parte di qualunque imbarcazione. Diciamo sì a un mare vivo e pulito, sì alla cultura della pace! Difendiamoci dalle armi!

Coordinamento per il ritiro delle missioni militari all’estero
Rete Livorno contro le guerre

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