Il Parlamento deve sospendere ogni autorizzazione di vendita della Cheddite finché non verrà fatta chiarezza sulle cartucce utilizzate nella repressione in Iran!
La legge 185/90 prevede espressamente il divieto di vendita di armi in paesi in guerra o in paesi che non rispettano i diritti umani. Nessuna azienda può esportare armi senza inoltre specificare chi ne sarà l’utilizzatore finale. Normalmente il commercio di cartucce da caccia viene regolato dalla legge 110/75, che riguarda le alle armi leggere e che non richiede le particolari autorizzazioni previste dalla legge 185/90. In questo caso però:
- la vendita di armi che potrebbero in qualsiasi modo essere utilizzate nella repressione della popolazione è vietata in Iran dal 2011 in seguito a regolamento del Consiglio dell’Unione Europea n.359/2011, ciò fa si che anche la vendita di armi leggere rientri nei casi in cui la vendita è vietata dalla legge 185/90, che prevede una serie di controlli e di autorizzazioni all’export, di cui in ultima istanza è responsabile il Parlamento.
- nel caso in cui la vendita di armi leggere preveda che l’acquirente siano le forze di polizia di uno Stato, subentra la legge 185/90 e la responsabilità di Governo e Parlamento nella concessione dell’autorizzazione.
Quello che emerge è una beffa internazionale ai danni del nostro paese. È infatti obbligatorio comunicare al governo l’utilizzo finale delle armi esportate. Come mai allora quelle armi sono finite in Iran? È probabile che siano passate dalla Turchia, ma allora siamo stati raggirati. Strano che il Governo Meloni e la maggioranza parlamentare sovranista non abbiano ancora proferito parola su questo scandalo. Evidentemente si ricordano di essere sovranisti solo contro i più deboli.
Potere al Popolo Livorno
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